
«Sono onorato di poter vestire la maglia rosa, ma non era questo il modo in cui volevo conquistarla». Parla così Geraint Thomas nella tradizionale conferenza stampa del primo giorno di riposo al Giro d’Italia.
Il britannico della Ineos-Grenadiers, secondo ieri in classifica dopo la cronometro, ha “beneficiato” della positività al Covid di Evenepoel per salire in testa alla generale. Una situazione che comunque non lo rende molto felice. «Volevo batterlo su strada e non avere più il campione del mondo in gruppo è una sconfitta per tutti: per la corsa, per i tifosi, ma anche per noi suoi avversari».
Il virus torna così a spaventare il ciclismo. Sono già sei i corridori che hanno abbandonato la corsa per essere risultati positivi, tra cui il compagno di Thomas, Filippo Ganna. «Sembra di essere tornati indietro al 2020 o 2021, quando mettevamo le mascherine per qualsiasi spostamento e in corsa vigeva la bolla. Purtroppo è l’unico modo per evitare che altri ragazzi abbandonino per covid».
Purtroppo le cose non si possono cambiare e lo spettacolo deve andare avanti. Thomas in rosa con un vantaggio di 2″ su Roglic e 5″ su Geoghegan Hart. A proposito, come si gestirà la convivenza tra “G” e Tao? «Chiaramente cambia il nostro modo di correre in modo significativo. Passiamo a guidare la classifica, quindi dovremo prenderci più responsabilità. Io e Tao siamo ancora co-capitani sullo stesso piano, anche perché siamo distanziati solo da una manciata di secondi».
Qualcuno parla di una situazione molto simile a quella del Tour 2022, quando la Jumbo-Visma con Vingegaard e Roglic ha intrappolato Pogacar nella tenaglia. «Sì, è molto simile, anche se in questo caso la maglia ce l’abbiamo noi che siamo in due. L’importante sarà non essere egoisti e pensare al bene della squadra: possiamo riportare la rosa a casa».
Era da diverso tempo che Thomas non si ritrovava in testa alla classifica generale di un grande Giro. Cosa è cambiato rispetto a quel 2018 che lo vide vincere il Tour de France? «Sono passati cinque anni, un’eternità. Mi sento molto simile alla scorsa stagione, le gambe sono buone e sento di stare bene fisicamente e mentalmente. Pressione? No, non la sento, così come non sento le aspettative. Cercherò semplicemente di sfruttare l’opportunità, sapendo che proveranno a mettermi in difficoltà».
“G” ha poi detto che non si aspettava questo tipo di classifica alla fine della prima settimana. «Sinceramente mi aspettavo di trovarmi a un minuto, un minuto e mezzo dalla maglia rosa, quindi dalla 6ª alla 10ª posizione. Io sono un corridore che ha sempre fatto bene nella terza settimana, crescendo tappa dopo tappa».
Curiosità anche su come Thomas ha affrontato il giorno di riposo. «Ci siamo svegliati molto più tardi del solito, infatti abbiamo fatto una bella colazione all’americana intorno alle 10. Poi siamo saliti in sella alle bici per un giro di circa un’ora e mezza con pausa caffè al sole. Massaggi, pranzo ed eccoci qui in conferenza…».