GIRO D’ITALIA 2023 / Ivan Basso: «Inizio di stagione complicato, ora stiamo crescendo»

Basso
Ivan Basso in una foto d'archivio alla Milano-Sanremo
Tempo di lettura: 3 minuti

Per Ivan Basso questo sarà il terzo Giro d’Italia da team manager della Eolo-Kometa. Quest’anno la squadra si presenta alla corsa rosa dopo aver raccolto meno del previsto fino a marzo, ma con un mese di aprile decisamente positivo.

«Abbiamo avuto un inizio di stagione complicato, dove la squadra non è riuscita ad ottenere i risultati sperati e che avrebbe meritato per il lavoro svolto in inverno. Sicuramente ha influito molto l’infortunio di Albanese, che per il team ha un valore importantissimo. Abbiamo dovuto avere pazienza e mantenere fede agli obiettivi prefissati, senza avere fretta di recuperare i risultati che non arrivavano e questa è stata la nostra forza».

Inizio quindi complesso per la Eolo, che però nelle ultime settimane si è tolta tante soddisfazioni. «Il lavoro, l’impegno e la perseveranza pagano sempre. Infatti, in queste ultime tre settimane, abbiamo ritrovato la nostra identità. I due capitani, Lorenzo e Vincenzo, hanno superato tutti i problemi fisici e arrivano al Giro in una forma ottima. Secondo me, addirittura con una condizione migliore rispetto a quella delle due passate stagioni. Questo per noi è importante, perché si sa che in una squadra quando vanno forte i capitani, poi prendono morale e fiducia tutti».

Dall’alto della sua esperienza l’ex ciclista lombardo preferisce tenere un profilo basso sugli obiettivi della squadra e senza sbilanciarsi troppo in previsioni. «Abbiamo una squadra fortissima qui al Giro per il nostro livello e puntiamo, con grande umiltà e forza di volontà, a fare il meglio in questa corsa per onorarla dall’inizio alla fine. Per noi sarà importante portare a casa il maggior numero di traguardi. Non pensiamo solo alle vittorie, ma anche ogni tipo di risultato parziale per noi sarà fondamentale».

Basso ha spiegato anche le convocazioni e motivato le esclusioni. «Con lo staff abbiamo fatto le nostre valutazioni e purtroppo tutti i ragazzi non si possono convocare. Nella nostra idea iniziale c’era anche quella di inserire qualche corridore molto giovane, come Tercero o Piganzoli, per fargli fare il debutto al Giro. Però abbiamo ritenuto che per il modo in cui vogliamo affrontare questa corsa non ci fossero tutti i requisiti per schierarli. Quindi abbiamo preferito tutelarli e puntare sull’esperienza di corridori come Francesco Gavazzi».

Il due volte vincitore del Giro d’Italia (nel 2006 e nel 2010) è molto legato alla corsa rosa per i bei momenti vissuti in passato, ma anche concentrato e settato sugli obiettivi da centrare nel presente. «È sempre bello tornare al Giro, ma quando fai questo lavoro, sei costretto ad accantonare quello che hai fatto e vissuto da corridore. Ai miei ragazzi parlo poco del mio passato perché sanno benissimo cosa ho fatto quando correvo e non hanno bisogno che gli racconti il ciclismo di dieci anni fa, ma necessitano di un aiuto concreto per far risultato oggi. Questo sport è cambiato molto da allora, cambia ogni anno, quindi preferisco lasciare da parte il passato. Ci sono già tanti ex corridori che dispensano consigli su esperienze vissute anni fa, io preferisco non associarmi a loro. Ma devo solo pensare a dare un contributo concreto alla squadra, stare con loro giorno dopo giorno, h24 e puntare ad ottenere il massimo da tutti».

Nella conferenza stampa di stamattina era presente anche l’ungherese Erik Fetter, alla sua seconda partecipazione alla corsa a tappe italiana. «Non ho un obiettivo definito, ma correrò dando il massimo giorno per giorno e mettendomi a disposizione della squadra. Seguirò le indicazioni che mi daranno i direttori sportivi e proverò a centrare i risultati che loro mi prefisseranno. Sicuramente proverò a entrare in qualche fuga, soprattutto nella seconda e terza settimana, in base alla condizione che avrò. Sono onorato di essere l’unico corridore ungherese in gruppo e di correre questa corsa sfoggiando la maglia di campione nazionale. Spero di poter far bene e mettermi in mostra nel maggior numero di tappe possibili».

Tra i convocati della Eolo-Kometa è presente anche il debuttante nella corsa rosa, Diego Pablo Sevilla, che con questo team ha fatto tutta la trafila. Su di lui, Ivan Basso e lo il resto dello staff, puntano molto. «Per me è molto speciale essere qui. Questo è il mio primo Grande Giro ed è bello farlo nella squadra in cui sono cresciuto per tanti anni. Il mio obiettivo è quello di farmi vedere davanti, sperando di entrare in qualche fuga che riesca ad arrivare in porto. Soprattutto le tappe della seconda settimana si prestano a ciò, quindi quello sarà il momento cruciale per me. Non ho una frazione precisa a cui puntare, perché non sono uno specialista. Ma ho tanta voglia di lottare e dare una mano alla squadra e ai capitani».