
Alessandro De Giuseppe de “Le Iene” è volato in Germania per indagare su Wolfgang Rieke, l’autista del Tir accusato dell’omicidio stradale di Davide Rebellin. A causa della mancata esecuzione del mandato di arresto europeo, l’autista resta impunito nel suo paese, e la nota trasmissione di Mediaset ha cercato di parlare con lui.
Sfortunatamente De Giuseppe è riuscito a raggiungere solamente il fratello di Rieke, nonché suo datore di lavoro, che ha provato a ricostruire la vicenda. L’autista non si sarebbe accorto di essere responsabile della morte del corridore: si è fermato due volte a vedere cosa fosse successo, ma non si è reso conto di aver provocato lui l’incidente.
Così è risalito sul tir e avrebbe proseguito nel suo lavoro. Questa la versione del fratello. «Se mio fratello avesse fatto questo errore, non se lo perdonerebbe mai e il rimorso non lo abbandonerebbe. Ma non lo ha provocato intenzionalmente».
Secca la risposta di Andrea Rebellin, fratello di Davide. «Un comportamento del genere non è comunque accettabile, anche se la colpa non fosse stata sua. Ci sono persone che investono un animale e si fermano, lui ha trattato Davide come un oggetto».
Tra le indagini de “Le Iene” anche l’incredibile lentezza degli inquirenti italiani, che fin da subito hanno avuto accesso alle immagini delle telecamere del ristorante vicino al luogo dell’incidente. Rieke è rimasto 24 ore in Italia, ma nessuno lo ha fermato.