Nespoli, giovani scalatori crescono: «Sogno il Lombardia, quando la Colpack mi ha cercato non ho esitato»

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Lorenzo Nespoli, classe 2004 al primo anno tra gli Under 23 con la maglia della Colpack-Ballan (foto: ColpackBallan)
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Nato a Giussano (in piena pianura brianzola) il 30 settembre del 2004, studia meccanica e meccatronica ed è un amante della pesca, attività che pratica nel tempo libero con gli amici nei laghi vicino casa. Questo è Lorenzo Nespoli, il nuovo e promettente scalatore del Team Colpack-Ballan.

Il lombardo ha iniziato a correre in bici all’età di 10 anni, scelta inevitabile visto che è questa la grande passione di famiglia. Da piccolo Lorenzo ha provato a praticare anche altri sport, ma ha capito molto presto che il ciclismo sarebbe stato il suo mondo.

«Da bambino ho provato diversi sport come atletica, ginnastica artistica e rugby. Però ho ben presto virato sul ciclismo, perché in casa mia tutti correvano in bici, compreso il mio migliore amico. Fu proprio lui a insistere più di tutti perché anche io iniziassi a correre e, una volta salito in sella, non sono più sceso».

L’idolo di infanzia del brianzolo è il campione slovacco Peter Sagan, mentre il sogno è quello di poter un giorno correre il Lombardia, la corsa di casa, che tutti gli anni vede passare da bordo strada.

«Quando ho iniziato a seguire questo sport il mio idolo era Sagan, mi piaceva molto il suo modo di correre. Adesso, come penso tutti, sono ammaliato dai numeri che stanno facendo Pogacar e Van der Poel… Come corse sarebbe più di un sogno che si realizza per me un giorno poter partecipare e vincere il Lombardia. Passa proprio da casa mia, percorre le strade sulle quali mi alleno tutti i giorni ed è una gara unica per le emozioni che la gente a bordo strada ti trasmette. Io tutti gli anni mi posiziono sulle principali salite e aspetto che passino i corridori. A ottobre ero sulla salita del San Fermo quando Pogacar e Mas sono scattati. Ero proprio in mezzo alla marea di gente lì presente ad aspettare questa azione. È stata un’emozione indescrivibile quando sono partiti».

Prima di pensare al professionismo, però, per il classe 2004 c’è un’altra avventura: il dilettantismo. Per Nespoli questa sarà la prima stagione nella categoria, il ragazzo è infatti passato quest’inverno dalla Giovani Giussanesi alla Colpack-Ballan.

«Lo scorso anno avevo diverse offerte, anche di squadre abbastanza importanti, ed ero molto indeciso. Però tra giugno e luglio mi ha contattato la Colpack e non ho esitato ad accettare. Questo è un team ben attrezzato e organizzato, senza dimenticare che hanno la sede vicino a casa mia. Questo ha influito tanto sulla scelta, visto che non mi sono dovuto spostare, come invece sarebbe successo con altre squadre. Inoltre l’ambiente qui è molto bello, mi sono trovato subito bene con i compagni nuovi e sono stato accolto alla grande da tutto il team. Ti seguono giornalmente e ti aiutano a crescere nel migliore dei modi».

Il corridore lombardo, nonostante sia solo al primo anno nella nuova categoria, ha già trovato un’importante vittoria nella Coppa Caduti di Reda, dimostrando di avere le qualità per competere fin da subito anche con ragazzi più grandi di lui.

«La vittoria a Reda è stata una sorpresa per tutti, me e squadra compresi. Nessuno si aspettava che io potessi vincere quella corsa quando siamo partiti. In realtà Antonio Bevilacqua (team manager della Colpack, ndr) mi aveva detto che il percorso si prestava alle mie caratteristiche, ma non penso che neanche lui si immaginasse il successo finale. La squadra, come in tutte le gare, mi aveva assegnato il ruolo cercare di centrare la fuga o comunque di correre sempre davanti e seguire gli attacchi. La corsa è stata molto dura e piena di strappi. Questo ha portato a una grande selezione. Io ho approfittato del lungo tratto in pianura nell’ultimo pezzo per rientrare sui due che si erano avvantaggiati negli ultimi chilometri e alla fine ho avuto la meglio».

La prima vittoria non si scorda mai e Lorenzo ha ben impresse le emozioni vissute il 2 aprile sul traguardo di Reda.

«Appena superato il traguardo ho visto Beppe (Di Leo, diesse della Colpack, ndr). Io guardavo lui, lui guardava me, ma nessuno dei due riusciva a dire qualcosa. Era incredulo, aveva il telefono in mano e mi faceva il video senza però riuscire a dire nulla. Si vedeva che era emozionato. Gli tremava la mano. Poi sono arrivati anche i miei compagni con il gruppo dietro e mi hanno festeggiato come se avessero vinto loro. Erano felicissimi per me e per la squadra. Come dicevo siamo un bel gruppo e tutti gioiamo per il successo degli altri».

Lorenzo, però, vuole rimanere con i piedi per terra, conosce bene i suoi pregi e sa su quali difetti deve lavorare di più.

«Il mio difetto lo conosco bene, sono le volate. Purtroppo sono proprio fermo e quindi devo migliorare molto su questo aspetto. Mentre il mio punto forte sono le salite regolari: non sono uno scattista, preferisco andare di rapporto e anche in pianura riesco a sprigionare una discreta potenza. Le prossime gare che farò saranno domenica il Giro della provincia di Biella, mentre martedì sarò alla Coppa Caduti a Nerviano. Spero di poter far bene anche qui».