Philipsen: «Tornerò di nuovo alla Parigi-Roubaix per vincerla»

Jasper Philipsen in azione alla Parigi-Roubaix 2023
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Jasper Philipsen è probabilmente il miglior velocista del mondo dallo scorso anno, ma questa primavera l’Alpecin-Deceuninck ha provato a capire se ci sia un futuro anche per lui nelle classiche. I media fiamminghi dicevano che avesse bisogno di un risultato eccellente in una grande classica e Philipsen ha risposto con la Parigi-Roubaix: è arrivato secondo. Alle spalle del compagno di squadra Mathieu van der Poel, davanti all’eroe nazionale Wout Van Aert. «Primo e secondo, come squadra non potevamo fare molto meglio», dice Philipsen felice.

È stato particolarmente apprezzato il modo in cui ha corso il venticinquenne belga della Alpecin-Deceuninck. Nel finale ha marcato stretto Van Aert, dopodiché ha potuto esultare per due giri di fila sulla pista del velodromo di Roubaix. Prima perché il suo capitano van der Poel aveva vinto. E un giro dopo per aver battuto Van Aert nello sprint per il secondo posto. «Questo è davvero un risultato incredibile, rimarrà dentro di me per molto tempo». Philipsen ha anche visto che la sua squadra era forse la più forte di tutta la Parigi-Roubaix. «Non dico che siamo la squadra di questo periodo delle classiche, ma possiamo essere molto orgogliosi. Non avremmo potuto fare molto meglio».

Parigi-Roubaix
Il podio della Parigi-Roubaix 2023. Da sinistra Jasper Philipsen, secondo, Mathieu van der Poel, primo, e Wout van Aert, terzo (foto: A.S.O./Ballet)

L’immagine iconica è che quella di Mvdp che vince, con Philipsen che esulta sullo sfondo mentre ha ancora uno sprint da disputare. «Mathieu è umano, non un alieno. Ma è un corridore super forte, non c’è nessuno che possa guidare la bici in curva come lui. Uno dei primi 3 al mondo, insieme a Tadej Pogacar e Wout Van Aert. Sai che hanno qualcosa in più ovunque vadano. Non importa quanto duramente pedali, seguirli è così difficile. Era anche chiaro che Mathieu e Wout fossero gli uomini più forti in gara. Avevano le gambe migliori sui punti cruciali. Era quasi impossibile per me seguirli». 

Il forte velocista ha anche preso il comando del gruppo di testa al via del Carrefour de l’Arbre. Van der Poel ha accelerato da dietro, mentre Philipsen ha appena sterzato a lato: i due compagni di squadra si sono quindi scontrati con John Degenkolb. Il tedesco purtroppo è caduto. «Anche John voleva passare, ma nessuno voleva questo. Non so cosa sia successo esattamente. Anche questa è la corsa, purtroppo. Dopo mi sono scusato, ma non credo che abbiamo davvero fatto qualcosa di sbagliato».

Nel 2018 Philipsen sfiorava la prima vittoria nella Parigi-Roubaix, tra gli Under 23. Il belga è stato di gran lunga il migliore quel giorno, ma quattro volte la sfortuna gli ha impedito di vincere. Era inconsolabile dopo, sul velodromo. Cinque anni dopo è tutto diverso. «La fortuna è un fattore importante alla Roubaix. Domenica era dalla nostra parte. Prendete la gomma a terra di Wout e l’incidente di John». 

Van der Poel ha fatto tredici giorni di gara, Philipsen quindici in questo 2023. «È stato deliberatamente pianificato in questo modo», spiega il forte velocista. «Ho saltato gare difficili come l’E3 Saxo Classic e il Giro delle Fiandre. Scelgo i miei momenti, in modo da mantenermi fresco. Abbiamo anche fatto una buona preparazione in quota. Ora siamo primo e secondo alla Parigi-Roubaix… Io stesso spero di fare un passo in più e crescere nei prossimi anni. Tornerò di nuovo alla Roubaix per vincerla»