Merckx e il regalo di Van Aert: «Io non lo avrei mai fatto»

Eddy Merckx scambia due chiacchiere con Wout Van Aert prima dello start della sesta tappa (foto: A.S.O./Pauline Ballet)
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Eddy Merckx non poteva esimersi dall’intervenire sul caso del regalo di Van Aert, che ha fatto vincere il suo compagno Laporte alla Gand-Wevelgem. Il Cannibale ne ha parlato con Sporza e ha detto di non essere d’accordo con la decisione di Van Aert, anche se ha sottolineato di rispettare pienamente la sua scelta. «È una sua scelta quella di far vincere un compagno di squadra, ma io non l’avrei fatto», ha detto Merckx.

«Wout van Aert è stato di gran lunga il migliore, l’abbiamo visto tutti sul Kemmel», ha aggiunto, riferendosi al momento in cui Laporte ha perso brevemente il contatto con il belga sulla salita chiave della Gand-Wevelgem. «Van Aert avrebbe potuto scrivere la storia vincendo Harelbeke, Gand-Wevelgem e Giro delle Fiandre», ha aggiunto Eddy guardando anche all’appuntamento più importante, quello di domenica con la Ronde, la corsa nazionale dei belgi.

Anche Tom Boonen è dello stesso parere, e pure Johan Museeuw si è unito a Boonen e Merckx nel sostenere che quella di Van Aert non è stata la scelta giusta, dicendo: «Tra 15 anni Wout potrebbe ripensare a questo momento e arrabbiarsi con se stesso. Potrebbe non rendersi conto di ciò che ha dato via», ha detto Museeuw a VTM. «Io non l’avrei fatto, non avrei potuto. Non vedo Pogacar fare una cosa del genere».

Merckx e Boonen hanno entrambi vinto la Gand-Wevelgem tre volte nella loro carriera, Museeuw no. Van Aert invece ha vinto una volta la Gand-Wevelgem, nel 2021. Van Aert ha giustificato la sua decisione dicendo: «La gente a casa vede solo questa gara, ma Christophe è un buon amico. Siamo stati in viaggio insieme per un anno intero, abbiamo fatto i raduni in altura insieme, e quando ti trovi in questa situazione, sarebbe strano correre l’uno contro l’altro. Per me è molto importante rendersi conto che non è possibile fare tutto da soli. E una giornata così forse mi dà ancora più piacere che vincere».