Un esordio stagionale trionfale per Primoz Roglic alla Tirreno-Adriatico, con ben tre successi di tappa e la classifica generale della Corsa dei due Mari. Nelle frazioni marchigiane abbiamo curiosato sulla sua bici per capire se ci fossero dei particolari accorgimenti tecnici. Il campione sloveno è fornito di entrambi i telai top di gamma Cervélo: l’R5 e l’S5.
Roglic in gran parte delle occasioni utilizza l’R5, il telaio che si adatta al meglio alle sue caratteristiche e che rispecchia meglio il tipo di prestazioni ricercate da corridori come lui. La R5 nasce per essere leggera e prestante in salita, senza tralasciare maneggevolezza e rigidità, capisaldi del modello della casa canadese.
Il telaio pesa solo 703 grammi, uno fra i più leggeri in assoluto presenti sul mercato. Oltre alla leggerezza è curatissima anche la parte aerodinamica, vista la totale integrazione dei cavi all’interno del telaio e del manubrio.
Nelle tappe di Sassotetto ed Osimo, il campione olimpico a cronometro ha utilizzato ruote di profilo più basso rispetto al solito, a causa del forte vento del primo giorno e degli strappi impegnativi del secondo. Sono state preferite delle ruote da 34 millimetri di Reserve, con tubeless Vittoria Corsa da 28 millimetri di sezione (il telaio è adatto ad ospitare coperture con sezione fino a 34 millimetri).
Il profilo ridotto permette di avere maggiore controllo del mezzo e una bicicletta complessivamente più versatile, che si rilancia meglio a basse velocità in salita e si guida meglio in discesa.
Il gruppo, come per tutta la squadra, è lo Sram Red eTap, con guarnitura con guarniture 52/39 e un pacco pignoni 10/33. Infine a completare l’equipaggiamento della sua bicicletta abbiamo i pedali di Wahoo, le sella Fi’zi:k Antares e il manubrio Vision Metron.
Proprio su quest’ultima parte abbiamo notato una particolarità, infatti nella sezione della piega del manubrio sono presenti i comandi remoti per cambiare senza dover spostare la mano sulla leva. Una scelta che in casa Jumbo-Visma, oltre a Roglic, ha effettuato soltanto l’olandese Van Baarle.