Prestigio 2023 / De Cassan, Crescioli, Meris, Oioli, Epis: scommettete su questi cinque outsider

Prestigio
Davide De Cassan in azione nella quarta tappa del Valle d'Aosta dello scorso anno, conclusa al decimo posto
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Manca sempre meno all’inizio della stagione dilettantistica italiana e di conseguenza all’inaugurazione del Prestigio Bicisport, visto che i due eventi combaciano. Il gruppo, infatti, si metterà in marcia sabato 25 febbraio sulle strade lombarde della Coppa San Geo e su quelle toscane della Firenze-Empoli.

Sarà un’altra lunga e intensa annata, caratterizzata da ben 29 prove ben distribuite e variegate: ci sono le classiche internazionali e gli appuntamenti rivolti perlopiù ai corridori italiani, corse che strizzano l’occhio agli scalatori e gare che invece, sulla carta, dovrebbero favorire i velocisti (non solo, dunque, percorsi per scattisti, quelli che in Italia vanno per la maggiore).

Tra favoriti e sorprese al momento imprevedibili, abbiamo individuato cinque nomi che potrebbero fare il colpo grosso: se non vincere, quantomeno entrare tra i primi dieci della classifica finale del Prestigio.

Davide De Cassan (Ctf-Victorious)

Tredicesimo nel 2022 con 31 punti totalizzati, Davide De Cassan è uno dei terzi anni più completi e pronti della categoria. Nella scorsa stagione ha capito finalmente d’essere un uomo da corse a tappe: settimo alla Carpathian Race, undicesimo nella Corsa della Pace, nono al Valle d’Aosta, decimo nella Okolo Slovenska dei professionisti. Ma le sue doti di scalatore, almeno tra gli Under 23, gli permettono tuttavia di raccogliere ottimi risultati anche nelle classiche: è arrivato terzo a La Torre e nella Bassano-Monte Grappa, quarto al Recioto e al Medio Brenta, settimo alla Ruota d’Oro. Corre nel Cycling Team Friuli, come si evince dal nome ormai definitivamente il vivaio della Bahrain-Victorious: potrebbe diventare la formazione di riferimento, se i suoi leader dovessero confermarsi. E tra questi c’è anche De Cassan.

Ludovico Crescioli (Mastromarco-Sensi)

I fratelli Crescioli al Giglio d’Oro del 2021. A sinistra Giosuè, a destra Ludovico: corrono entrambi nella Mastromarco-Sensi.

Alla prima stagione tra i dilettanti, Ludovico Crescioli ha già fatto vedere di cos’è capace quando la strada s’impenna. Nonostante una primavera dedicata principalmente al conseguimento del diploma, il toscano della Mastromarco-Sensi può ritenersi soddisfatto del debutto: quarto a Malmantile, alla Bassano-Monte Grappa e alla Zanè-Monte Cengio, quinto alle Mura Medioevali, sesto alle Valli Aretine, settimo al Città di Empoli, ottavo al Valdarno, decimo a Corsanico, undicesimo alla Ruota d’Oro, ventunesimo al Piccolo Lombardia e nella generale del Valle d’Aosta. Scalatore puro che nel 2021, tra gli juniores, veniva battuto al Lunigiana soltanto da Lenny Martinez, quest’anno Crescioli può soltanto migliorare, magari testando anche la sua tenuta in qualche classifica. I nove punti raccolti nel Prestigio 2022 sembrano destinati a crescere. E nella giovane Mastromarco di Franceschi e Balducci lo spazio non dovrebbe mancargli.

Giosuè Epis (Zalf Euromobil-Désirée-Fior)

Nonostante le difficoltà patite nella parte centrale della stagione, nel 2022 Giosuè Epis è riuscito comunque a conquistare cinque affermazioni. Nel Fubine, a febbraio, batté Foldager, De Biasi e De Pretto. Poi, dopo una lunga astinenza, la seconda tappa del Giro del Friuli andando in fuga e anticipando in volata Vandebosch e Zurlo: il successo più importante della sua carriera, almeno fino ad oggi. E ancora il Memorial Marcon, la prova in linea della Coppa del Mobilio e la Coppa d’Inverno. Un corridore con le caratteristiche di Epis, quindi veloce e resistente, per accumulare punti nella classifica del Prestigio ha soltanto l’imbarazzo della scelta. Come De Cassan è al terzo anno e per consacrarsi definitivamente ha deciso di lasciare la Carnovali Rime Sias per la Zalf. Di ragazzi con i suoi attributi ce ne sono parecchi, ma con il suo talento no.

Manuel Oioli (Q36.5 Continental Team)

Il primo anno tra i dilettanti nella formazione giovanile della Eolo-Kometa non è andato male per Manuel Oioli. Ha partecipato perlopiù a prove del calendario spagnolo, mettendo comunque nelle gambe ben cinque corse a tappe, due vittorie in altrettante cronosquadre e alcuni piazzamenti interessanti: terzo e nono nelle ultime due frazioni dell’Extremadura, secondo nella quarta della Vuelta a Madrid, quinto in quella conclusiva della Vuelta a Toledo Imperial, quinto e terzo nella Vuelta a Salamanca. Un’esperienza importante che potrebbe mettere a frutto già da quest’anno, durante il quale vestirà la maglia della squadra di sviluppo della Q36.5. In ammiraglia c’è Nieri, direttore sportivo duro ed esigente che stravede per Oioli. E’ un uomo da classiche che tuttavia, pur non potendo ambire alla classifica generale delle corse a tappe, può comunque andare a caccia di frazioni anche impegnative. Nel 2021 è stato uno dei migliori juniores d’Italia, un altro valido motivo per riporre più di qualche speranza in lui.

Sergio Meris (Colpack-Ballan)

Sergio Meris è uno dei talenti più puri della categoria. Quand’è in giornata lotta alla pari coi migliori: lo scorso anno è arrivato settimo a San Vendemiano, sfiorando una vittoria di tappa al Giro (secondo a Peveragno dietro a Gelders, da quest’anno nel vivaio della Quick-Step) e annullando la tenaglia della Qhubeka al Giro del Casentino, quel giorno primo Meris davanti a Menegotto, Iacchi e Parisini. In salita si difende bene, ma a quelle più lunghe delle corse a tappe preferisce gli strappi delle classiche. Scatto, spunto veloce e resistenza non gli mancano, deve soltanto trovare continuità e fiducia nei propri mezzi. L’undecismo posto al campionato italiano e il sedicesimo a Capodarco sono due buoni piazzamenti dai quali ripartire per puntare più in alto. E’ al terzo anno nella categoria e insieme a Romele sarà il riferimento della Colpack-Ballan nelle corse di un giorno più dure. Se tutto va come deve andare, i dodici punti raccolti nel Prestigio 2022 potrebbero tranquillamente triplicare.