Bouhanni nuovamente kappaò: «Sono devastato. Perché sempre a me?»

Nacer Bouhanni in ritiro ad Altea con la Arkéa-Samsic (foto: Instagram/Nacer Bouhanni)
Tempo di lettura: < 1 minuto

Il ritorno in gara di Nacer Bouhanni non è andato come previsto. Il velocista francese dell’Arkéa-Samsic ha faticato a gestire le salite durante i Trofei Alcudia e Palma, e proprio quando sembrava che stesse per tornare al successo, una caduta nei chilometri finali ha impedito al 32enne di lottare per la vittoria.

«Sono devastato. ‘Perché sempre a me?’. Stavo seguendo il gruppo a 70 km/h quando due corridori si sono scontrati dietro di me, uno di loro ha colpito la mia ruota posteriore. Sono finito a terra al centro della strada», ha dichiarato Bouhanni a L’Equipe. A seguito della caduta, Bouhanni ha riportato una ferita alla testa, un ematoma alle costole e molte escoriazioni. Tuttavia, l’impatto più grande potrebbe essere quello psicologico,dopo nove mesi di attesa è ritornato a gareggiare, ma alla sua seconda gara è caduto nuovamente in maniera rovinosa.

«È ovviamente molto deluso e scoraggiato dall’accaduto. Questa è pura sfortuna, ma i danni sono fatti. Oltre al danno fisico, c’è anche un impatto psicologico», ha detto Emmanuel Hubert, direttore sportivo di Arkea. Il trauma psicologico può avere un grande effetto nel ciclismo di livello elevato e Nacer, secondo il suo allenatore, non era molto appassionato di ciclismo dopo l’incidente che gli aveva causato la rottura delle vertebre cervicali. Adesso, con un altro incidente, il futuro del velocista francese è incerto.

«Nacer aveva già detto che non voleva più sapere nulla di ciclismo alcuni mesi fa. Adesso dobbiamo motivarlo di nuovo. Sapevamo che il lavoro di un velocista non è semplice, quindi per ora pensiamo che sia meglio per lui fare un ritorno graduale all’allenamento. Poi avremo bisogno anche di un po’ di fortuna: speriamo che questa si manifesti più tardi, magari quando Bouhanni sarà alla partenza del Tour de France 2023», ha concluso il direttore sportivo.