Prese in mano fin dall'inizio un Tour bello, aspro e nervoso e non lo mollò prima dell'apoteosi parigina, dando spettacolo su ogni terreno. Eppure, il maggior pregio di Vincenzo Nibali, in quel luglio del 2014, fu probabilmente la pazienza. In molti, soprattutto la stampa francese, provarono a stuzzicarlo ogni giorno, sia sminuendo i suoi meriti alla luce dell'abbandono dei suoi maggiori rivali, Froome e Contador; sia aleggiando un fumus di doping, alimentato dalla “contiguità” con il manager dell'Astana Aleksandr Vinokourov, che da corridore era incorso nelle maglie dell'antidoping...
...............
Ami il ciclismo? Vuoi leggere questo articolo e tutti i contenuti esclusivi di quibicisport.it? Aderisci alle offerte EXTRA di Bicisport cliccando qui.
Se sei gia abbonato clicca qui per accedere