VUELTA A SAN JUAN 2023 / Jakobsen: «Da quella caduta ogni vittoria è speciale per me e domani ci riproverò»

Il podio della seconda tappa della Vuelta a San Juan 2023. Da sinistra a destra: Jon Aberasturi, terzo, Fabio Jakobsen, primo, Fernando Gaviria, secondo (foto: SprintCycling)
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Dopo una prima volata in cui è rimasto vittima di un finale davvero ricco di pericoli, Fabio Jakobsen riparte con una vittoria alla Vuelta a San Juan 2023. Uno sprint di pura potenza sul traguardo di Jáchal, dove ha anticipato di mezza ruota Fernando Gaviria e Jon Aberasturi. «Ieri l’arrivo è stato molto pericoloso, mi sono spaventato e ho perso la concentrazione. Insieme alla squadra ne abbiamo parlato con l’organizzazione e mi hanno promesso che gli ultimi cinque chilometri di oggi sarebbero stati sicuri. Sono contento di essere stato il più veloce nello sprint odierno», ha dichiarato il campione d’Europa dopo essere sceso dal primo gradino del podio sul palco delle premiazioni.

Il velocista più vincente del 2022 ha dovuto lottare comunque fino all’ultimo metro, dove ha dato il colpo di reni migliore. «Questi sprint sono allo stesso livello del Tour de France, siamo nove squadre del World Tour ma la velocità è altissima. Con i miei compagni ieri siamo stati sfortunati ma oggi ci siamo promessi che ci avremmo provato tutti insieme a vincere e così è stato». Jakobsen sottolinea il grande lavoro della sua Soudal Quick-Step e ringrazia i compagni. «Serry ha controllato la corsa fin dal chilometro zero e poi ho avuto accanto a me un formidabile Remco Evenepoel negli ultimi tre chilometri. Ha una classe incredibile. Mi ha guidato in modo straordinario ed è un onore che il campione del mondo lavori per me. L’ultimo a lanciarmi è stato Morkov, che come sempre mi ha lasciato in una buona posizione. Le mie gambe hanno risposto al meglio e quando è così, vincere è facile».

Una nuova stagione che inizia ancora con il sapore della vittoria per Jakobsen, come quella scorsa, quando era atteso con grande curiosità dopo il brutto incidente subito al Giro di Polonia 2020. È impossibile per il 26enne di Gorinchem non tornare con la memoria su quel periodo. «Amo il ciclismo, per me è un lavoro da sogno. Quando sono caduto rovinosamente, due anni fa, è stato orribile. Spero che nessuno debba affrontare una cosa del genere. Quando sopravvivi e torni ad alto livello, è ancora più bello essere qui e pedalare in gruppo. Ogni vittoria è speciale per me. Domani ci riproverò sicuramente», conclude lo sprinter del “Wolfpack”