La crisi infinita della Soudal Quick-Step al nord: Merlier 8° alla Gand è il miglior risultato

Parigi-Roubaix
La Soudal Quick-Step schierata sul foglio firma della Parigi-Roubaix 2024 (foto: A.S.O./Biche)
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C’era una volta una squadra che, quando si volava in Belgio per le classiche del Nord, sapeva già di dominare. Negli anni ha cambiato nome, ma nella sostanza è rimasta sempre la stessa, sia che fosse la Mapei, la Quick-Step, la Omega Pharma, la Etixx, la Deceuninck o come oggi Soudal.

Corridori come Johan Museeuw, Franco Ballerini, Paolo Bettini, Tom Boonen, Filippo Pozzato, Matteo Trentin, Niki Terpstra, Kasper Asgreen e molti altri hanno contribuito a scrivere la storia di questa formazione sul pavé. Qualcosa però negli ultimi anni è cambiato. Patrick Lefevere, team manager, ha deciso di puntare tutto su Remco Evenepoel, corridore da gare a tappe o classiche come Liegi e Lombardia.

Sono stati ingaggiati ciclisti forti in salita per supportare il belga, sacrificando quel dna da pavé che aveva la Quick-Step in passato. Se si guarda al bilancio della squadra in questa prima parte di stagione al Nord, il confronto con il passato è letteralmente impietoso.

Il miglior risultato ottenuto è un ottavo posto con Tim Merlier alla Gand-Wevelgem. Mentre la top-ten è arrivata solamente in un’altra occasione, alla Milano-Sanremo, ma la Classicissima non è classificabile tra le classiche del Nord, per ovvi motivi. Al Giro delle Fiandre il migliore è stato il belga Yves Lampaert con un amaro 18° posto, mentre alla Parigi-Roubaix, sempre il corridore di Izegem ha chiuso 36°, migliore dei suoi.

Lampaert è stato il primo della Soudal Quick-Step a tagliare il traguardo anche alla Omloop Het Nieuwsblad (21°) e all’E3 Saxo Classic (28°). È chiaro che corridori come Asgreen, Gianni Moscon o Tim Merlier erano chiamati a fare decisamente di più.