Quinn Simmons: «Difficile vincere nel World Tour se non sei un fenomeno»

Quinn Simmons
Quinn Simmons esulta a Quaregnon, in Belgio, per la vittoria del Giro di Vallonia (foto: Trek-Segafredo/Luc Claessen/Getty Images)
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Quinn Simmons nel 2019 è diventato campione del mondo della categoria juniores, ma non vuole vivere solo di questo ricordo ora che è un professionista. Le sue ambizioni sono tante e non vede l’ora di iniziare la stagione ciclistica 2023 per portare a casa la sua prima vittoria tra i grandi del World Tour.

«Non è un momento divertente per i giovani come me se non sei un fenomeno», il corridore della Trek-Segafredo guarda i suoi coetanei come Remco Evenepoel e Tadej Pogacar che alla sua età hanno già ottenuto risultati sorprendenti, «Ho gareggiato con Remco negli junior, ora lui ha già vinto la vuelta, puoi iniziare a sentirti come se fossi in ritardo».

Le parole del giovane americano a Cyclingnew sono abbastanza emblematiche: «Non puoi confrontarti con questi fenomeni, forse avrò bisogno ancora di qualche anno per vincere le grandi gare, ma proverò a provarci ogni stagione fino a quando accadrà». Simmons ha dimostrato di avere un motore e una classe che pochi hanno, una stagione 2022 appassionante la sua: si è messo in luce alle Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Tour de France, dove ha accompagnato Wout Van Aert durante quella pazza fuga della sesta tappa.

«È frustrante perché così tante volte, già quest’anno e l’anno scorso, riesco a fare delle buone prestazioni, ma non riesco a raggiungere la vittoria». Simmons ha vinto le sue prime due gare professionistiche nel 2021: la terza tappa al Tour de Wallonie e la classifica generale. Il 2023 è alle porte e la sua determinazione aumenta di giorno in giorno: «Sto imparando ad essere paziente, ma voglio finalmente essere in grado di farcela».