Nuove misure dell’UCI sulle leve dei freni. Le prime reazioni: Gesink a favore, Simmons contrario

Quinn Simmons
Quinn Simmons con la nuova maglia di campione americano (©2024 Trek Bicycle Corporation)
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Negli scorsi giorni l’UCI ha fatto sapere che sono state introdotte restrizioni sull’angolazione che possono avere le leve dei freni, in modo da non poterli piegare internamente oltre la misura prevista. Il vantaggio che cercavano i corridori, piegando i comandi del cambio della bicicletta verso l’interno, era quella di poter adottare in maniera agevole una posizione più aerodinamica. Posizione che però è stata considerata troppo rischiosa dall’Unione Ciclistica Internazionale, che con queste modifiche pensa di salvaguardare le salute dei corridori.

La nuova misura è entrata in vigore già dalla prima tappa del Tour Down Under. Nella corsa australiana abbiamo assistito alle prime misurazioni e ai primi controlli sui freni. Ovviamente sono subito arrivate le reazioni dal gruppo, con opinioni anche differenti sulle nuove regole.

Ad esempio Robert Gesink, corridore della Visma | Lease a Bike, ha detto che comprende e condivide la scelta fatta dell’UCI: «Penso che sia una buona decisione nel complesso. Questi freni sono ovviamente progettati per permettere ai corridori di frenare e controllare la bicicletta nel migliore dei modi. Se un certo aggiustamento porta a situazioni meno sicure è positivo che vengano prese delle misure”, ha detto l’olandese a GCN.

Il classe ’86, però, ritiene che queste che le misure introdotte dall’UCI sul posizionamento dei freni siano ancora migliorabili: «Ora abbiamo visto le prime misurazioni. Ma non so se questo sarà il metodo di misurazione definitivo. Quando l’ho visto stamattina mi è sembrato un po’ goffo ed effettuato con un dispositivo di plastica, che lasciava comunque un bel po’ di spazio. Ma verificarlo è sicuramente un primo passo“.

Di visione opposta al veterano neerlandese è invece l’americano della Lidl-Trek, Quinn Simmons, che sempre ai microfoni di GCN ha dichiarato: «Sono assolutamente favorevole a tutto ciò che promuove la sicurezza e ritengo ridicolo quanto sia pericoloso il nostro sport. A volte è davvero oltre il limite e dobbiamo assolutamente cambiare certe cose. Però non credo che queste modifiche sia qualcosa che potranno davvero portare a un cambiamento”.

Il classe 2001 del Colorado ha poi continuato dicendo: «Sono gli arrivi pericolosi e i percorsi eccessivi che gli organizzatori disegnano i principali artefici delle cadute, ma in questo caso non si fa mai niente. Idem per i ciclisti che fanno cose stupide. La sicurezza non cambia ora che i miei comandi dei freni sono regolati verso l’esterno di tre pollici. Anzi ciò mi mette solo a disagio perché non è una posizione naturale. Ma alla fine è una nuova regola e dobbiamo seguire le modifiche nel nostro sport. Spero solo che non facciano cose stupide se sbagli a piegare i comandi di un grado o giù di lì“.