Attila Valter: «Voglio ritagliarmi il mio spazio nella Jumbo-Visma. In Italia è impossibile allenarsi, non ci verrò mai più»

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Attila Valter in maglia rosa al Giro d'Italia 2021
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Gli acquisti della Jumbo-Visma per il 2023 che più hanno fatto scalpore sono stati quelli di Dylan van Baarle e Wilco Kelderman, ma non sono gli unici nuovi arrivati nella formazione olandese. Faranno parte infatti dei “Calabroni” anche Jan Tratnik, Thomas Gloag e Attila Valter. Quest’ultimo proviene dalla Groupama-FDJ e ha firmato un triennale con la speranza di compiere il salto di qualità. Il 24enne ungherese ha vestito la maglia rosa per tre giorni al Giro d’Italia 2021 ed è in quei giorni che si è fatto conoscere dal grande pubblico. Questa stagione ha alzato le braccia al cielo solo in occasione della prova in linea del Campionato nazionale, lui che è la stella del movimento ungherese.

Valter ha rivelato che era sul punto di firmare per la squadra di Richard Plugge già alcuni anni fa. «In realtà avevamo iniziato a parlare due anni prima, ma ho rifiutato. A quel punto non mi sentivo abbastanza maturo per andare in squadra così grossa. Sono contento che alla fine sia successo, attorno a me sento di avere già un’atmosfera familiare. Ho ancora molto da imparare e migliorare, ma ce la metterò tutta. Devo lottare per ritagliarmi il mio spazio in questa squadra e voglio raggiungere il mio massimo livello» ha affermato il nativo di Csömör durante la prima conferenza stampa dell’anno della squadra olandese.

Parole ricche di fiducia quelle di Valter, che è atteso a mostrare le proprie qualità in un ambiente ultracompetitivo come quello della Jumbo-Visma. Ci sono ambienti che invece il corridore ungherese non vuole più frequentare, come le strade italiane. Scambiandosi delle opinioni con degli appassionati su Twitter in riferimento alla cultura stradale, Valter ha scritto: «Ho fatto un giro ieri in Italia, oggi ad Andorra. La differenza è incredibile… Amo l’Italia ma non voglio più allenarmi lì. Mai più». Pedalare sulle strade del nostro Paese è sempre più pericoloso e ad accorgersene per primi sono coloro che si allenano tutti i giorni in altre nazioni. Al primo colpo di pedale in Italia notano un grande pericolo e così se ne stanno alla larga dal Bel Paese, dove tempo fa tante squadre del grande ciclismo venivano in ritiro…