Astana Qazaqstan, Miguel Angel Lopez risponde: «Licenziamento improprio e senza giusta causa»

Lopez
Il ritiro di Miguel Angel Lopez al Giro d'Italia per un problema al fianco sinistro
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Non tarda la risposta di Miguel Angel Lopez dopo che l’Astana Qazaqstan ha comunicato, nella serata del 12 novembre, di aver recisso in maniera definitiva il contratto con il corridore colombiano. Il team Astana sostiene di aver scoperto nuovi elementi di una “probabile relazione” tra il corridore colombiano e il medico Marcos Maynar: figura centrale nell’Operazione Ilex per questioni legate al commercio e all’utilizzo illecito di sostanze dopanti.

Secondo ABC sport, i nuovi elementi sarebbero una documentazione in possesso del giudice capo del tribunale di Cáceres, secondo la quale López avrebbe potuto ricevere una dose di menotropina, un analogo dell’ormone della crescita che favorisce l’aumento della massa muscolare e l’eliminazione dei liquidi, prima dell’inizio dell’ultimo Giro d’Italia in Ungheria e che avrebbe motivato il suo ritiro nella quarta fase.

Attraverso i social, Miguel Angel Lopez, espone un comunicato in cui nega tutto: «È stata pubblicamente comunicata la decisione della squadra Astana Qazaqstan di rescindere il contratto che legava il ciclista Michelangel Lopez con lo stesso, contratto che era stato rinnovato a novembre 2022 per la stagione 2023».

Lopez aggiunge: «Considero tale decisione assolutamente ingiustificata. Non c’è nessun fatto nuovo che la giustifichi e che sia stato sconosciuto nel novembre 2022 dalla squadra Astana, rifiutando qualsiasi insinuazione che danneggi il mio nome e l’onore di ciclista professionista, e ricordando che mai durante la mia carriera c’è stato un risultato positivo a nessuna sostanza dopante o indagato da parte delle autorità competenti».

Comunicato di Miguel Angel Lopez sui social

Il comunicato stampa si conclude così: «Il signor Miguel Angel López informa che eserciterà tutte le azioni legali che lo assistono in difesa dei suoi diritti, di fronte a ciò che comprende un chiaro caso di licenziamento abusivo e senza giusta causa».