Chiara Consonni: «In pista mi diverto ma la corsa del mio cuore è la Roubaix»

Consonni
Chiara Consonni, dal 2023 al team UAE ADQ
Tempo di lettura: 2 minuti

Un’aura di coinvolgente positività si respira accanto a Chiara Consonni. In famiglia è cresciuta a pane e ciclismo: suo fratello, Simone Consonni, è un professionista e campione Olimpico di grande ispirazione per lei. Allevata ciclisticamente in Valcar, adesso ha fatto il salto nel World Tour con il Team UAE ADQ. Qui, in ritiro con la squadra, abbiamo avuto l’opportunità di intervistarla e percepire la sua voglia di iniziare a premere forte sui pedali e vivere nuovamente l’adrenaliniche volate durante le gare del 2023. «Indipendentemente dal luogo in cui mi trovo io sono sempre la solita Chiara, sia dentro che fuori gara, e spero di trasmettere agli altri tutta la mia energia e le mie emozioni».

Chiara, è stata una stagione spettacolare.

«L’inizio di stagione è stato magnifico, poi, purtroppo, a metà stagione, dopo la vittoria dell’ultima tappa di Padova al Giro, sono caduta e mi sono rotta la spalla. Volevo tanto andare al Tour de France, ma mi rifarò sicuramente la prossima stagione. Poi i risultati che ho ottenuto in pista sono stati la ciliegina sulla torta».

Quanto è importante per te la pista?

«Tanto. Mi diverto soprattutto lì, ma anche su strada mi sono tolta delle bellissime soddisfazioni e voglio continuare a migliorare».

Com’è stato il passaggio al Team UAE ADQ?

«Io venivo da un ambiente familiare e entrare a far parte di una realtà World Tour molto più grande mi spaventava. Ma passare con le mie compagne (Silvia Persico, Camilla Eleonora Gasparrini dal team Valcar, ndr) ha reso tutto più facile, poi c’è anche Davide (Arzeni, ndr) con noi: lui mi ha sempre sostenuto e grazie a lui sono sempre motivata».

In cosa vorresti migliorare?

«Mi manca un po’ la costanza, se fosse per me, al posto degli allenamenti, metterei in numero sulla schiena e andrei a gareggiare. Anche nell’alimentazione devo aggiustare alcune cose, ma sento di essere molto più “carica” rispetto all’anno scorso».

Quali sono i programmi e gli obbiettivi per la nuova stagione?

«Ho un programma fitto con la pista e in concomitanza molte competizioni su strada, ma voglio essere pronta per tutto. Un obbiettivo di squadra è la gara di casa, L’UAE Tour femminile, non mancherò. Ci saranno poi da affrontare le classiche, le gare di Coppa del Mondo in pista e spero di essere al via del Tour de France Femmes».

La tua corsa che sogni?

«Il tifo delle persone, l’infernale percorso, l’emozione di poter arrivare in un grande velodromo sono alcuni degli aspetti che rendono la Parigi-Roubaix la gara piantata nel mio cuore. E mi stuzzica anche l’idea di una Milano-Sanremo, quando ci sarà».

Chi è la tua fonte d’ispirazione?

«Fin da quando ero piccola è stata Marta Bastianelli, la vedevo come il mio idolo e adesso ho la fortuna di essere una sua compagna di squadra. L’anno scorso mi sono presa delle belle batoste da lei, perché devo ancora crescere a livello sportivo e averla come un punto di riferimento è fondamentale per me. La cosa che ammiro di lei è la famiglia che si è creata nonostante la carriera sportiva».

Cosa provi quando alzi le braccia al cielo?

«Tagliare il traguardo per prima è un tornado di emozioni per me. Ricordo la vittoria dell’ultima tappa di Padova al Giro d’Italia e a quello che ho pensato dopo: vedere tutti i sacrifici, le sofferenze, i doloranti allenamenti trasformarsi in una emozione unica, è la cosa più bella di questo sport».