Il pasticciaccio della Federciclismo: Dagnoni è ammutolito, ma deve spiegare il ruolo di Amadio

Amadio
Roberto Amadio in una foto d'archivio al Giro d'Italia 2021
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Purtroppo con il trascorre dei giorni non solo non viene fornito alcun chiarimento della Federazione sul pagamento dei 106.000 euro bloccato dalla vice presidente Norma Gimondi, ma emergono nuove legittime domande che restano sospese senza risposta.

I cinque sponsor cui si faceva riferimento nella delibera che proponeva il pagamento delle provvigioni hanno categoricamente smentito ogni rapporto con l’azienda irlandese cui sarebbero stati destinati quei soldi. Ma questa è solo una conferma visto che la stessa società ha categoricamente smentito ogni rapporto con la Federazione.

Almeno tre di loro hanno però aggiunto un dettaglio importante. Infatti se la Enervit ha detto di aver confermato un rapporto pluriennale con la Federazione senza ricorrere a nessun intermediario e la Tci Led ha detto di aver usato come tramite Gianni Bugno, gli altri tre sponsor hanno affermato di non aver utilizzato intermediari avendo operato direttamente con la Federazione attraverso Roberto Amadio.

Quando fu comunicata l’assunzione come direttore del settore Nazionali Roberto Amadio, il presidente affermò che il dirigente avrebbe avuto uno stipendio fisso e che a questo si sarebbero aggiunte le provvigioni per tutti gli sponsor che avrebbe portato in Federazione. Al di là dell’opportunità di una simile scelta che si sarebbe prestata facilmente ad evidenti problemi di opportunità, conflitti, equivoci, queste erano le scelte di Dagnoni. E’ evidente che gli sponsor trattando con Roberto Amadio pensavano di farlo direttamente con la Federazione e di non utilizzare un intermediario.

Ammesso che questa sia la corretta interpretazione dei fatti, restano comunque da chiarire molti aspetti, al di là, ripetiamo, dell’opportunità di una simile scelta. Se un’azienda vuole avere un rapporto diretto con la Federazione evitando intermediazioni qual è l’iter? Questa commistione di ruoli non può “spaventare” possibili sponsor preoccupati di cadere in evidenti equivoci?

Come si arriva alla definizione dei 106.000 euro? Se i fatti sono quelli desunti dalle testimonianze appare evidente che almeno per i contratti Enervit e Tci Led non sarebbero dovute essere riconosciute provvigioni a terzi. Se quelle provvigioni andavano riconosciute correttamente a Roberto Amadio perché ricorrere ad una società irlandese? Purtroppo la vicenda continua ad apparire confusa e pasticciata. Gestita con una superficialità ingiustificabile in una Federazione con la storia ed il peso di quella ciclistica.

Il timore è che questo stillicidio cui è sottoposto il movimento proseguirà fintanto che il Coni (pare possa esserci un incontro la prossima settimana) non interverrà per fare chiarezza. A meno che i tempi lunghi del massimo ente sportivo non vengano bruciati dalla magistratura ordinaria che è stata sollecitamente informata dei fatti