L’incredibile favola di Jay Vine, dal quasi ritiro al successo alla Vuelta. Grazie a Zwift la fiducia dell’Alpecin-Fenix

Vine
Jay Vine durante la sesta tappa della Vuelta di Spagna 2023 (foto: Unipublic/SprintCyclingAgency)
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Il ciclismo è fatto di belle storie e questa di Jay Vine, vincitore oggi alla Vuelta, non possiamo non raccontarvela. Da ragazzo non è mai stato considerato un talento e per questo motivo fino alla fine del 2018 si è dedicato solo al mondo degli amatori. Qualche gara qua e là tra Australia e Nuova Zelanda senza particolari ambizioni, visti i suoi già 23 anni d’età.

Rispetto ai suoi colleghi però aveva una marcia in più. Non era un fenomeno, sia chiaro, ma le corse amatoriali gli stavano fin troppo strette. La Nero Bianchi, una Continental australiana, gli dà fiducia e così inizia a farsi conoscere. Nel momento più bello però piomba il Coronavirus con la Pandemia che spezza qualsiasi suo sogno di gloria.

Vine non si è abbattuto, così come molti anni in quei difficili mesi di lockdown. La bicicletta è la sua passione e allenarsi come un professionista faceva parte della sua vita quotidiana. Inizia così ad avvicinarsi a Zwift, la piattaforma di corse virtuali che molti atleti hanno sfruttato per mantenersi in forma. Qui l’australiano si fa notare vincendo alcune competizioni: va talmente che forte che si iscrive alla Zwift Academy, una sorta di talent in cui il vincitore avrebbe ricevuto un contratto di un anno con la Alpecin-Fenix.

Vine vince la finale dello Zwift Academy e ha così l’onore di pedalare al fianco di Mathieu Van der Poel e i suoi compagni. Quel solo anno di contratto si trasforma presto in un rinnovo di tre anni. Secondo al Giro di Turchia, quinto in una tappa alla Vuelta a Burgos e convocazione per la Vuelta di Spagna 2021 (dove è stato anche terzo in un arrivo in salita dopo una giornata in fuga).

Il mondo delle competizioni virtuali però Jay non lo ha abbandonato. A febbraio si è laureato campione del mondo di e-Cycling nella seconda edizione dei mondiali Uci di Esports. Una sorta di allenamento in vista di una stagione molto intensa.

Miglior scalatore all’Etoile de Bessèges, di nuovo secondo al Giro di Turchia e al Giro di Norvegia, ed ecco la seconda convocazione per la Vuelta. Oggi l’australiano ha realizzato il suo sogno: vincere una tappa in un grande Giro (prima vittoria da professionista), scattando in faccia ad alcuni tra i migliori corridori da corsa a tappe esistenti al mondo. Si è anche tolto il lusso di resistere al ritmo infernale di Evenepoel. Non male come storia, vero?