Tour de France 2022 / È stata la Grande Boucle più veloce di sempre: media record di 42,102 km/h. Bartoli e Mazzoleni sono d’accordo: «È un primato che deriva da tanti fattori»

Jonas Vingegaard, in maglia gialla, sfreccia sui Campi Elisi (foto: A.S.O./Charly Lopez)
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«Ce le siamo date di santa ragione per tre settimane, dal chilometro zero fino alla fine» ha detto Luke Rowe dopo aver concluso il Tour de France 2022 sugli Champs-Élysées. L’esperto corridore britannico della Ineos-Grenadiers ha riferito che non aveva mai corso un Tour più duro di quello di quest’anno. In gruppo Aurélien Paret-Peintre gli ha dato ragione, lamentandosi di non essere riuscito a vedere i villaggi attraversati e a volte nemmeno a fermarsi per un bisogno fisiologico. Infatti nell’edizione numero 109 della Grande Boucle i corridori hanno gareggiato senza mai tirare il fiato, tanto da far registrare il nuovo record della velocità media. Il vincitore Jonas Vingegaard ha percorso 3 349,8 chilometri in 79h33’20” alla media di 42,102 km/h.

Battuto il record di 41,654 km/h che apparteneva al Tour de France 2005 di Lance Armstrong, revocato come tutti gli altri sei Tour del texano. Un confronto che non regge pensando a quante cose siano cambiate nel ciclismo durante questi diciassette anni: la volontà dei corridori di dare spettacolo in ogni tappa è solo l’ultima. Quindi attenzione a pensare che sia un primato conquistato solo grazie al nuovo modo di correre, battagliero e sempre all’attacco. Ci sono tanti fattori che hanno influito su questo record. Ne abbiamo parlato con due preparatori esperti come Maurizio Mazzoleni e Michele Bartoli.

Mazzoleni e Bartoli ci spiegano perché il Tour de France 2022 è stato il Tour più veloce di sempre

Maurizio Mazzoleni, prepatore dell’Astana Qazaqstan Team, ha seguito il Tour de France 2022 in ammiraglia e ha vissuto in prima persona la corsa. «Nessuna tappa è stata tranquilla. Non ci sono state le classiche frazioni dedicate ai velocisti in cui la media nella prima parte di gara di solito si abbassava, visto che le fughe erano composte da due, tre corridori che attaccavano per visibilità e già sapevano che poi sarebbero stati ripresi. Anche in quel genere di tappe quest’anno ci sono state fughe vere, di qualità, in cui il gruppo ha dovuto lottare aumentando molto la velocità per riprendere i fuggitivi. Sulle montagne le tappe sono esplose fin da subito e ogni giorno era grande battaglia tra i big della generale, partendo dal duello tra Pogacar e Vingegaard».

Anche Michele Bartoli si è concentrato in primis sull’approccio alla gara dei corridori: «Per spiegare la media record di questo Tour sottolineerei innanzitutto il coraggio e la spavalderia dei protagonisti. Abbiamo visto spesso tanti atleti rischiare il tutto per tutto, ma senza paura, senza mai risparmiarsi. Attendere è una parola che hanno cancellato dal vocabolario». E poi l’ex corridore toscano, che oggi prepara i talenti del domani nella sua Academy, ha puntato l’attenzione sui materiali, sempre più evoluti e favorevoli al miglioramento delle performance: «Ogni componente della bici si è evoluto, compresi gli accessori e il vestiario. Chi pensa che questi aspetti non facciano una grossa differenza si sbaglia. Anche nelle categorie giovanili è così e i miei ragazzi quando arrivano nuovi materiali notano immediatamente come le prestazioni in bici migliorino».

Inoltre Mazzoleni segnala un dettaglio tecnico che ha rappresentato un tassello importante che ha alzato la velocità media: «Nelle presentazioni della tappa nel bus erano più le mattine in cui annunciavo che ci sarebbe stato vento a favore che quelle in cui segnalavo vento a sfavore. Anche questo è un altro che ha fatto la differenza». Infine sia Bartoli che Mazzoleni sono d’accordo che il record non deriva da una rivoluzione degli allenamenti, bensì un’attenzione maggiore all’avvicinamento rispetto alle scorse due stagioni più penalizzate dalla Pandemia di Covid-19. E il segnale, concretizzato quest’anno con l’acquisizione del primato, era già arrivato nel Tour 2021: il terzo più veloce di sempre a 41,165 km/h.