TOUR DE FRANCE / La protesta – Ci restano 989 giorni per salvare l’umanità: cosa vogliono i 9 che hanno fermato la Grande Boucle

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Poco dopo l’azione (e la repressione della protesta con gli idranti da parte delle forze dell’ordine al lavoro sul Tour de France), il gruppo di attivisti per il clima Dernier Rénovation ha rivendicato la manifestazione: «Nove cittadini che sostengono Dernier Rénovation hanno interrotto la decima tappa del Tour de France tra Morzine e Megève a Magland», ha annunciato il gruppo su Twitter. «Non possiamo più rimanere spettatori del disastro climatico in corso. Ci restano 989 giorni per salvare il nostro futuro, la nostra umanità».

Gli attivisti fanno riferimento al conto alla rovescia lanciato il 28 marzo e che corrisponderebbe al tempo che la società avrebbe per decidere sul proprio futuro. Il gruppo si era già fatto notare in passato, sfruttando eventi sportivi globali per richiamare l’attenzione sui temi che ha a cuore. A inizio giugno, per esempio, un’attivista del gruppo si è incatenata alla rete durante il match tra Casper Ruud e Marin Cilic, al Roland Garros. Lo scorso 1 aprile, si è parlato di Dernier Rénovation quando molti degli attivisti hanno bloccato il traffico sulla tangenziale di Parigi per circa mezzora.

I fatti: ecco cosa è successo oggi al Tour de France

Bettiol in testa viene bloccato da un giudice di gara, la corsa si ferma per alcuni manifestanti lungo il percorso con fumogeni: 7 di loro hanno occupato la strada. Per colpa dei fumogeni Nibali venne colpito da uno spettatore e si fratturò una vertebra al Tour 2018. I corridori intanto ne approfittano per dissetarsi (e non solo).