TOUR DE FRANCE / Le pagelle: Pogacar è già Pogacar, van der Poel è Villeneuve, Vingegaard più di Roglic

Tadej Pogacar nella crono inaugurale del Tour 2022: concluderà terzo (foto: A.S.O./Pauline Ballet)
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Più che Formula 1, come suggeriva Mathieu van der Poel, una crono così sembra piuttosto un episodio di Star Wars, con strani esserini che escono quando meno te lo aspetti e vanno come spie. Qualche volta addirittura mascherati con assurdi passamontagna che li rendono ancora più alieni. Si comincia con pioggia e vento per la partenza più a nord di sempre del Tour de France, strade bagnate e curve insidiose. Tanta, tantissima gente per tutti i tredici chilometri del percorso nel cuore di Copenaghen, uno spettacolo di pubblico nello spettacolo degli extraterrestri al via. E tre minuti che non dimenticheremo. Ore 17.18: arriva Ganna col miglior tempo. Ore 17.19: piomba sul traguardo Van Aert e migliora il tempo dell’azzurro di quasi 6 secondi: 15’22″31. Ore 17.20: neanche il tempo di riprenderci e Pogacar taglia il traguardo a meno di 3 secondi da Van Aert: secondo. Star Wars, appunto. Poi il tempo si calma, arriva Lampaert e si prende ogni cosa. E’ il Tour, mai uguale a se stesso.

Tour de France, le pagelle della prima tappa

Yves Lampaert 9,5 – Arriva 40 minuti dopo Van Aert e gli toglie vittoria di tappa, illusioni e maglia gialla, tutto insieme. Quando arriva lui non piove più, e il vento si è calmato: i big avevano scelto di partire prima per evitare la pioggia, evidentemente le previsioni non erano così accurate (voto 9 a Domenico Pozzovivo che aveva previsto pioggia a partire da mezzogiorno, come riferito da Alberto Bettiol, confermandosi un esperto vero, non tanto per dire).

Wout Van Aert 8,5 – Vola. Già al primo intermedio è leggermente più veloce di Ganna, al traguardo chiude in vantaggio di 5’67 e vendica il torto subito al Delfinato. Si piazza sulla hot seat pregustando la maglia gialla. Poi arriva il suo connazionale Lampaert, e Wout fa la faccia dell’anno.

Filippo Ganna– Ha fatto tutto il possibile per debuttare al Tour con una vittoria: sappiamo come si è preparato, senza tralasciare alcun dettaglio. Il percorso non era perfetto per lui, questo possiamo dirlo. E neanche le condizioni del tempo lo hanno aiutato. A tutto questo si aggiunge una foratura al posteriore. Insomma, non è il suo giorno fortunato. Lui non cerca scuse, dice che la foratura non c’entra niente, e che c’è chi è andato più veloce. Noi ci teniamo stretto Pippo.

Mathieu van der Poel 8 – Corre rasente alle transenne, pennella le curve, dà spettacolo anche in una crono di 13 chilometri. Alla vigilia ci ha detto che della crono gli piace che assomigliano alla F1, lui allora è Villeneuve

Tadej Pogacar 9 – Corre apparentemente senza correre rischi, eppure quando gli prendi il tempo ti accorgi che è straordinariamente veloce. Arriva davanti a Ganna, dietro soltanto a Van Aert. Almeno fino a Lampaert. E’ comunque il migliore di quelli che sono qui per vincere il Tour. E bisognerà inventarsi qualcosa per toglierglielo.

Jonas Vingegaard 8 – Corre nell’urlo della folla, la stessa che lo aveva fatto emozionare durante la presentazione. Crono stellare, perde solo 2’30 da van der Poel e fa meglio di Roglic, che ha la sfortuna di correre l’ultima parte della crono sotto una pioggia battente. 

Mattia Cattaneo 7 – Chiude in 15’47, 30 secondi peggio del suo compagno Lampaert. Ma lui è l’uomo di classifica del suo team, e questo è un gran tempo in prospettiva. Primo degli italiani.

Damiano Caruso 5 – Il tempo è nettamente al di sotto delle aspettative: 65° a 55 secondi dalla maglia gialla. Vorremmo vedere Djokovic essere svegliato alle 5.30 del mattino dalla polizia alla vigilia di una finale dello Slam. O Cristiano Ronaldo prima di una finale europea. Però va detto che sei suoi compagni della Bahrain fanno meglio di lui nella crono d’apertura.

Stefan Bissegger 4 – Primo degli specialisti a partire, primo a cadere, addirittura due volte: lo svizzero della EF è il primo anche a dire addio ai sogni di gloria.

Bob Jungels 7 – Parte nonostante sia positivo al covid. Debole carica virale, è la giustificazione ufficiale. Ha tutta l’aria di essere il primo di molti casi. Che sia stato abbattuto un muro? Per la cronaca il lussemburghese della Ag2r chiude dodicesimo in 15’40. Col covid.