GIRO D’ITALIA / I verdetti di Beppe Conti: «Dainese, una volata da campione: mi ha ricordato Saronni e Freire»

Giro d'Italia
La volata vincente di Dainese al Giro d'Italia (foto: LaPresse)
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Finalmente, dopo dieci tappe di digiuno, all’undicesima arriva la prima vittoria di un ciclista italiano al Giro. La conquista in maniera superba Alberto Dainese, lanciando una volata sontuosa e anticipando Gaviria e Consonni. Si sblocca così uno dei corridori azzurri più promettenti: nel 2018 vinse Firenze-Empoli, San Vendemiano, una tappa al Giro e una al Friuli; nel 2019, invece, una frazione al Normandia, tre al Bretagne e la prova in linea dei campionati europei.

Beppe, oggi è nata una stella: non si vince per caso una volata contro corridori come Gaviria, Démare, Ewan e Cavendish.

«La volata di Dainese è stata incredibile, da campioni. Per come ha rimontato nel finale saltando gli altri sprinter mi ha ricordato Saronni e Freire, che sapevano nascondersi e partire da lontano per poi beffare la concorrenza. Spero che con questa vittoria si sia definitivamente sbloccato».

Fino a stamattina era uno dei tanti talenti italiani che tra i professionisti sembrava essersi perso.

«L’ennesima testimonianza che bisogna aver pazienza, ogni corridore ha la sua storia e i suoi tempi di maturazione. Dainese è sempre stato promettente e la Dsm, ora come ora, è una squadra serena e in fiducia. Bisogna avere fiducia: pochi giorni fa, in Ungheria, ha vinto Tiberi, che ricorda molto il giovane Nibali. Non chiamiamoli campioni, ma non possiamo buttarli via dopo un paio di stagioni».

Bene Consonni, 3°, mentre Nizzolo purtroppo chiude soltanto 11°.

«Consonni non è uno sconosciuto, guardate quello che ha vinto in pista: prima o poi si sbloccherà anche lui. Per Nizzolo mi dispiace, ci puntavo molto, ma evidentemente non è al meglio. Forse una prima settimana troppo dura ha fiaccato alcuni velocisti».

Come Cavendish ed Ewan, che non vanno oltre il piazzamento.

«Cavendish ha perso Morkov, basta dire questo: la sua assenza cambia tutto. La forma di Ewan, invece, sta notevolmente calando. E la caduta nella 1ª tappa, quantomeno dal punto di vista psicologico, ha sicuramente lasciato il segno».

A Gaviria non ne va dritta una: quando batte i corridori che lo hanno sempre anticipato finisce per trovarne un altro.

«Con lui sono sempre stato molto severo perché in diverse occasioni ha buttato via la volata e non riesco ancora a capire che fine abbia fatto lo splendido velocista di qualche stagione fa. Ma oggi non ha colpe, è stato il migliore fino a pochi metri dall’arrivo: quando Dainese lo ha infilato. Ma se la forma e il tempismo sono questi, prima della fine si sbloccherà anche lui».