GIRO D’ITALIA / Le salite di oggi: l’Etna, da Bitossi a Caicedo la storia della “Montagna”

Etna
La salita dell'Etna al Giro d'Italia 2011
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Risale a più di mezzo secolo fa il solo successo italiano sull’Etna, primo conquistatore del vulcano il toscano Franco Bitossi. Era il 1967 e si arrivava al Rifugio Sapienza. La battaglia si scatenò solo alla fine. A 5 chilometri dal traguardo il gruppo di testa era ancora formato da una trentina di corridori. A dar fuoco alle polveri lo spagnolo Aurelio González, che prende il largo insieme a Schiavon, Bitossi e Carletto. Bitossi scatta e va a vincere sullo scalatore della Kas, che arriva dopo 3”. Schiavon è terzo, Carletto quarto. Motta e Merckx, giunti subito dopo, guadagnano 3” sugli altri favoriti (Gimondi, Adorni, Zilioli, Pingeon e Perez Francés) e sulla maglia rosa Dancelli. Qualche pasticcio nell’attribuzione dei distacchi. Penalizzati Anquetil, Balmamion, Gabica ed Aimar, che si vedono attribuire un distacco superiore al reale.

Selezione mancata ed emozioni ridotte all’osso pure nel 1989, anche perché il traguardo è anticipato ai 1392 metri di Piano Bottaro, poco oltre metà salita. Il portoghese Acácio Da Silva batte in volata Herrera e Rominger. A 4” arriva Lejarreta. Prova opaca degli italiani: il primo è Contini (7°) che precede di poco Bugno (8°). A picco Saronni, staccato di 2’28”. 

Alberto Contador e Jose’ Rujano al Giro d’Italia 2011 sull’Etna

Doppia scalata dell’Etna nel 2011. Al primo passaggio (località La Lenza, m. 1631) transita in testa il romagnolo Filippo Savini, i favoriti stanno ancora scaldando i motori. Ad una decina di chilometri dal traguardo un drappello di fuggitivi in avanscoperta da tempo viene raggiunto. Scatta il venezuelano Rujano, che prende un buon vantaggio. Quando mancano 7 chilometri e mezzo scatena la sua offensiva Contador. Scarponi cerca di resistere, ma inutilmente. Lo spagnolo raggiunge Rujano e vince con qualche secondo di vantaggio. Nibali perde 50”. La vittoria di Contador venne però cancellata, otto mesi dopo, dal Tribunale dello Sport. Il Pistolero è risultato positivo al clenbuterolo nel Tour de France del 2010 e la sentenza ha effetto retroattivo. Per gli annali il vincitore di tappa risulta pertanto Rujano.

Nel 2017 i big si controllano e vince a sorpresa lo sloveno Jan Polanc, dopo una fuga di 178 chilometri. Erano in tre all’attacco, ma solo lo sloveno resiste agli inseguitori sino al Rifugio Sapienza, dove precede di 19” il russo Zakarin e di 29” tutti i favoriti, da Nibali a Quintana, da Thomas a Pinot. Il colombiano Gaviria cede la maglia rosa al lussemburghese Jungels. 

Jan Polanc in cima all’Etna al Giro 2017

Accoppiata della Mitchelton-Scott nel 2018, quando si arriva per la prima volta all’Osservatorio Astrofisico (1736 metri) affrontando l’inedito versante di Ragalna, meno desertico ma più selettivo. Il colombiano Chaves si infila in una fuga che parte da lontano e a 5 chilometri dal traguardo vince la resistenza del coraggioso Ciccone e resta solo. Ai meno 2 dagli inseguitori scatta Simon Yates che si riporta in breve sul compagno di squadra.  I due si parlano e concordano: tappa a Chaves, maglia rosa a Yates. A 26” il francese Pinot regola un gruppetto comprendente Carapaz, Dumoulin, Froome e Aru. 

Esteban Chaves e Simon Yates in parata sull’Etna al Giro 2018

Un altro sudamericano trionfa nel 2020, con l’arrivo posto a Piano Provenzana. E’ il primo dei 6 arrivi in quota del Giro di quell’anno e a 12 chilometri dal termine sono in testa Visconti, Caicedo e Bjerg con vantaggio di oltre 3 minuti. Vanno in crisi prima Thomas (caduto durante il trasferimento alla partenza di Enna) e Ganna, poi anche Simon Yates. Al comando restano solo Visconti e Caicedo, ma l’indiavolato ecuadoregno prende il volo ai meno 5 e vince a braccia alzate. Visconti si accontenterà del secondo posto (a 21“) davanti al belga Vanhoucke (a 20”). Il gruppetto di Nibali arriva a 51”, il portoghese Almeida (11°) si prende la maglia rosa. Per Thomas, giunto con un pesante ritardo, il Giro finisce sull’Etna: Gli esami strumentali rilevano una frattura del bacino e lo costringono a lasciare la corsa.