Alessandra De Stefano, nuovo direttore di Rai Sport, ha lavorato in questi mesi alla squadra e al progetto che ogni giorno porterà il Giro nelle case degli italiani. L’obiettivo è quello di arricchire il racconto della tappa, ma anche catturare sguardi e gesti che portino il telespettatore sempre più nel gruppo.
C’è molto della De Stefano cronista che rincorreva i corridori sul traguardo a caccia delle prime dichiarazioni in questo nuovo approccio che come prima novità vedrà debuttare una telecronaca a quattro voci.
«E’ importante – spiega De Stefano – perché ci saranno quattro visioni diverse. Francesco Pancani seguirà la cronaca e avrà accanto Alessandro Petacchi che darà la lettura tecnica della tappa. Giada Borgato invece cercherà di cogliere le sensazioni dal gruppo, lei conosce molto bene i corridori, mentre Genovesi arricchirà il racconto con le storie dei territori che il Giro attraversa».
In moto, confermatissimi Marco Saligari e Stefano Rizzato, ma anche qui cambierà la prospettiva…
«Il concetto non sarà dare la linea alle moto se succede qualcosa. Il mio racconto del Giro – continua De Stefano – vuole essere come una tavola imbandita intorno alla quale si parla e ci si scambiano idee e impressioni. Chi è sulla moto è “dentro” alla gara e vede cose che naturalmente il telecronista non può vedere: uno sguardo d’intesa, un gesto particolare. Ecco, chi è sulle moto deve portarci lì nel gruppo, come se ci fosse una radio sempre accesa…».
Alessandra ha dovuto lasciare il Processo alla Tappa che quest’anno sarà condotto dal vice direttore Alessandro Fabretti. Un passaggio di consegne quasi naturale…
«Alessandro in questi ultimi anni è stato una vera colonna portante della squadra del Giro: insieme abbiamo lavorato molto bene. Con lui ci sarà Stefano Garzelli e quattro grandi campionesse del nostro ciclismo che si alterneranno».
Sul palco del Processo sarà staffetta tra la campionessa del mondo Elisa Balsamo, le due ex iridate Marta Bastianelli e Tatiana Guderzo e la fresca vincitrice della Roubaix, Elisa Longo Borghini. «Mi piace – riprende De Stefano – l’idea di dare spazio al nostro ciclismo femminile che ci sta dando tante soddisfazioni, ma anche il fatto che siano loro a giudicare, a interpretare le tematiche tecniche della corsa. Abbiamo delle grandi atlete ed è il punto di vista di queste campionesse che voglio portare sul palco del Processo».
