Wiggins, rivelazione choc: «Molestato da un allenatore quando avevo 13 anni»

Wiggins
Bradley Wiggins al Giro delle Fiandre 2022
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Parlare del passato, specie se è difficile come il suo, non è mai facile, ma Bradley Wiggins si è voluto aprire in una intervista al giornale Men’s Health UK. Dell’abbandono del padre quando lui era ancora bambino si sapeva già qualcosa, anche se il britannico non ne ha mai realmente parlato a cuore aperto. Ora spunta un’altra grande cicatrice, una molestia sessuale quando aveva solamente tredici anni, da parte del suo allenatore. Una rivelazione choc che vi riportiamo oggi su quibicisport.

«Sono stato molestato da un allenatore quando ero giovane. Un episodio che non ho mai realmente accettato e che ha avuto delle conseguenze su di me anche da adulto. Ho cercato di nascondere tutto, ma non è facile».

Le molestie e poi le violenze da parte del patrigno, il nuovo compagno della madre di Bradley Wiggins dopo l’abbandono del padre. «Con me era violento. Mi dava dell’omosessuale solo perché indossavo abiti in lycra per pedalare. Mi sono chiuso in me stesso e ho avuto una vita da solitario. Sono stato un adolescente strano in certi versi, e la bicicletta mi ha aiutato a rispondere a questi ostacoli della vita».

Infine qualche parola sul vero padre. È stato lui a fargli conoscere il ciclismo. «Era il mio eroe e io volevo mettermi alla prova con lui grazie alla bicicletta. Era bravo, ma un talento sprecato. Era alcolizzato, un maniaco depressivo e prendeva anche diverse anfetamine e droghe. Non ho mai ricevuto risposte quando è stato assassinato nel 2008. Ci ha lasciato quando ero ancora molto piccolo e l’ho rivisto solo a 18 anni prima di allontanarci di nuovo».