Wiggins: «Come si batte Pogacar al Tour? Facile, basta ingaggiarlo e fargli correre il Giro»

Wiggins
Bradley Wiggins in moto all'ultima Milano-Torino (foto: LaPresse)
Tempo di lettura: < 1 minuto

«Come si batte Tadej Pogacar al Tour de France? Facile, basta ingaggiarlo e mandarlo a correre il Giro d’Italia». Con la solita schiettezza e ironia che lo contraddistingue, Bradley Wiggins ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano come la Ineos-Grenadiers potrebbe vincere la maglia gialla alla prossima Grande Boucle.

Mai come in questi ultimi due anni il team che ha dominato il Tour tra il 2012 e 2019, vincendone sette su otto, ha dovuto affrontare un assoluto fuoriclasse. Quest’anno proveranno Adam Yates e Dani Martinez a dare fastidio a Pogacar, due punte per provare come minimo a salire sul podio. Con Richard Carapaz sempre più certo verso il Giro d’Italia e con Egan Bernal attualmente fuori dai giochi, le tattiche Ineos sono piuttosto chiare.

«Non riesco a vedere nessun altro oltre a Pogacar vincente a Parigi – continua Wiggins – Forse Roglic con la Jumbo-Visma. La Ineos sinceramente no, anche se Pidcock in futuro ha ottime chance di lottare per la classifica generale. Tadej ha quell’esuberanza giovanile, quell’ingenuità che gli permette di correre senza pensieri. Probabilmente non si rende nemmeno conto di quello che sta raggiungendo. E disposto a correre dei rischi e ad attaccare da lontano. Io quando ho vinto il Tour non ero così».

Wiggins afferma poi di essere sorpreso dal fatto che la squadra britannica non abbia investito milioni per accaparrarselo. «Da Dave (Brailsford ndr.) mi aspettavo una mossa nei suoi confronti, invece la UAE è riuscita a blindarlo. Nonostante le enormi risorse della Ineos, la squadra deve ancora trovare un modo per affrontare Pogacar e Roglic».