Gazprom-RusVelo, parla Khamidulin: «Abbiamo chiesto di correre con maglia bianca e messaggi di pace, ma l’Uci ci ignora. La squadra è a rischio chiusura»

Gazprom-RusVelo
La Gazprom-RusVelo all'UAE Tour 2022 (foto: LaPresse)
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Non arrivano buone notizie dalla Gazprom-RusVelo e dal suo team manager Renat Khamidulin. La squadra è stata costretta a sospendere la propria attività a seguito delle sanzioni imposte dall’UCI per la guerra in Ucraina attualmente in corso. La scorsa settimana, fonti interne del team, avevano rivelato a quibicisport.it che il regolamento consentiva di modificare la nazionalità della licenza se la formazione avesse la sede amministrativa all’estero.

Khamidulin ha spiegato in una diretta social con Lello Ferrara che il cambio di licenza non è così scontato. «L’UCI ci ha spiegato che sono due le cose che non vanno bene. Lo sponsor Gazprom e il nome RusVelo che richiama troppo alla Russia. Io ho provato a difendermi dicendo che la squadra ha sede in Italia, la società di gestione è in Svizzera e lo sponsor, come documentato, è in realtà Gazprom Germania».

Niente da fare neanche per l’offerta di Khamidulin di correre con una maglia bianca e un messaggio di pace. «All’UCI non è bastato. Abbiamo cercato un dialogo, mandando diverse mail. Non ci hanno mai risposto. La nostra è una società sana, competitiva e vincente, ma dobbiamo fare i conti con la situazione. Se non ci saranno alternative entro il 27, dovremo chiudere».

Ricordiamo che in caso di chiusura del team resterebbero senza lavoro diversi corridori e membri dello staff non russi. Tra questi anche molti italiani come gli atleti Nicola ConciAndrea PiccoloAlessandro FedeliCristian Scaroni, Marco CanolaGiovanni Carboni e Matteo Malucelli.