Tirreno-Adriatico, pagelle: Mago Merlier, Viviani è invisibile. Sagan lotta e Consonni convince, l’arrivo di Sovicille un po’ meno

Peter Sagan alla partenza della seconda tappa della Tirreno-Adriatico (foto: LaPresse)
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Gli sprint sono materia per psicanalisti. Chi vince è spesso il migliore, ma con il livello attuale dei velocisti chi riesce a piazzarsi in Top Ten non è da meno. Nel frullatore dei finali infuocati ormai la battaglia è ai massimi storici: conferme, giovani emergenti, “vecchietti” duri a morire e altri che faticano tantissimo per ritrovare un posto nella dimensione delle ruote veloci. La Tirreno-Adriatico, nella seconda tappa con l’arrivo (pericoloso) a Sovicille ha premiato Mago Merlier e la Alpecin-Fenix. Buoni segnali da Sagan e Consonni. E Viviani dov’è? Le pagelle di oggi su quibicisport.

Merlier – 9

Tim è (quasi) magia. Come Johnny, il protagonista del cartone animato. Mago Merlier, però, ha un valore aggiunto: qualsiasi città attraversa, si sente a casa e con una squadra stellare come la Alpecin-Fenix la favola è scritta. Cambiano gli interpreti, ma sia Philipsen sia lui hanno l’arte degli sprint ben impiantata nelle gambe. Super!

Kooij – 8

20 anni compiuti a ottobre, il più giovane nei primi dieci di oggi. Secondo nella quarta dell’UAE Tour alle spalle di Jasper Philipsen, secondo oggi alla Tirreno-Adriatico dietro Tim Merlier. Senza l’Alpecin, avrebbe già due vittorie stagionali. Ma parliamo di un classe 2001 che non sta facendo rimpiangere Dylan Groenewegen. Da un olandese all’altro, la Jumbo-Visma per le volate ha il futuro assicurato. Domani ci riproverà.

Groves – 7.5

Quarta Top 3 del 2022 per il 23enne della BikeExchange che nonostante non abbia il supporto di un grandissimo treno, riesce sempre a farsi spazio. Arriva davanti a nomi più quotati, può togliersi quindi delle soddisfazioni. Magari già tra poche ore a Terni.

Sagan – 7

Mezzo voto in più per la voglia di lottare e per il coraggio di lanciare per primo lo sprint finale. Ha avuto il Covid (un’altra volta), secondo la maggior parte degli osservatori ha qualche chilo in più rispetto alle attese, ma Peter c’è. Un quarto posto che vale molto, considerando che il campione slovacco si è presentato alla Tirreno-Adriatico con appena cinque giorni di gare.

Consonni – 7

Primo degli italiani, quinto. Lui c’è, la Cofidis c’è. Non fa rimpiangere l’ex compagno Elia Viviani, anzi. Almeno lui prova a mettere le ruote nel mucchio dei migliori.

Nizzolo – 6

Entrare nella Top Ten, per il livello attuale dei velocisti e per il tenore di quelli presenti alla Corsa dei Due Mari (escluso Van Aert i più forti ci sono tutti), il piazzamento del brianzolo della Israel-Premier Tech è sufficiente. Certo le ambizioni devono essere ben altre, però un ottavo posto non è da disprezzare.

Viviani – 5

Cercasi Profeta disperatamente, perché alla Tirreno-Adriatico è invisibile. Appena l’asticella si alza e gli avversari appartengono alla Top Class degli sprinter, il veronese della Ineos-Grenadiers scivola nel limbo dantesco delle posizioni di mezzo. Ganna si “immola” nei chilometri conclusivi, ma non è abbastanza. Per vincere le corse World Tour, ci vuole un altro “verbo”. E quello del Profeta in Toscana è stato una lingua straniera.

Cavendish e Quick Step – 4.5

Più che un wolfpack affiatato, un gruppetto smarrito. Cavendish arranca e la squadra non sa se trovare alternative a Cannonball oppure supportarlo in coda al gruppo. Alla fine è Davide Ballerini a raccogliere l’ “eredità” dello sprint: settimo posto amaro.

Soler – 6.5

Un altro Marc Soler, attaccante, dinamico, protagonista per se stesso prima che per gli altri. Splendida l’azione dello spagnolo che fa tremare il gruppo fino a tre chilometri dall’arrivo. Alla Movistar doveva sacrificarsi, trovando spazio alla Vuelta, ma non negli altri grandi appuntamenti. Alla UAE Team Emirates la musica è cambiata. E la convinzione vista nei chilometri odierni, è un antipasto di quello che potrà dare alla squadra di Pogacar. Promosso.

Eolo Kometa – 7

Davide Bais in maglia verde a fine tappa. Francesco Gavazzi cuore e tenacia, i due portacolori del team di Ivan Basso e Alberto Contador hanno tenuto vive le speranze della fuga di giornata. Gli ultimi raggiunti dal gruppo. Con questo atteggiamento una vittoria di tappa potrebbe arrivare.

Arrivo – 5

Si parla tanto di sicurezza dei corridori, di arrivi che non mettano a repentaglio l’incolumità del gruppo, ma il traguardo di oggi a Sovicille, in provincia di Siena, è sembrato piuttosto al limite. In piena curva, a velocità sostenuta. Per fortuna non ci sono state criticità particolari, resta il fatto che più si evitano finali del genere, meglio è.