Trentin, occhi sul Nord dopo il ritorno alla vittoria a Le Samyn

Trentin
Matteo Trentin è uno dei favoriti per l'edizione di quest'anno dopo il terzo posto del 2021
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Il pavé va affrontato in testa. Matteo Trentin lo sa bene e martedì l’ha sempre fatto a Le Samyn 2022. Da quando, a una quarantina di chilometri all’arrivo, è uscito dal gruppo per unirsi agli altri attaccanti. È in quel momento che ha iniziato a costruire la sua vittoria nella semiclassica belga. Primo trionfo italiano in questa corsa, che Trentin ha interpretato alla perfezione, salendo sul primo gradino del podio dopo aver bruciato allo sprint tutti gli altri fuggitivi. Ma è anche il primo successo per Matteo in una corsa di un giorno della campagna del Nord.

Sul ciottolato belga, come si suol dire, gli scappava la gamba. Una forma smagliante, che l’ha portato finalmente a sbloccarsi. La vittoria a Le Samyn segue una serie di ottimi risultati in questo inizio di stagione. Ossigeno puro dopo un 2021 riempito solo dal Trofeo Matteotti a settembre e un 2020 a secco. Ci è andato sempre vicino, vicinissimo alla vittoria, ma più la cercava e meno arrivava. Se andiamo ancora più indietro torna agli occhi la delusione scolpita sul volto di Matteo mentre taglia il traguardo del mondiale 2019 ad Harrogate. Un secondo posto di cui non ha mai avuto rimpianti, perché come ha dichiarato più volte: «È stato un risultato dettato dalla strada. Ha deciso lei chi era il più forte».

A Le Samyn, invece, la strada ha indicato il suo nome. Una vittoria che arriva sulle pietre, sue amiche da tempo e di cui Matteo conosce bene inganni e segreti. Ma soprattutto una vittoria giunta in Belgio, una terra che l’ha ciclisticamente cresciuto e formato, tra la pratica del ciclocross e il passaggio ai professionisti con la Quick-Step nel 2012.

È stato, il suo, un cammino insolito verso il grande ciclismo. Negli anni precedenti infatti Matteo non ha vestito, come capita spesso ai giovani talenti italiani, maglie di squadre prestigiose come Colpack o Zalf. Da dilettante ha militato nel Team Brilla, una squadra di amici, come l’ha definita spesso lui. Senza meccanici, autisti, ma proprio per questo fondamentale per la sua crescita. È lì che ha compreso a fondo i valori autentici del ciclismo ed ha imparato ad interpretare le corse. Un’arte, quest’ultima, che si coltiva nel tempo e che in Matteo Trentin è giunta a piena maturazione.

A Gennaio l’avevamo sentito su quibicisport.it e a distanza di poco più di un mese ha già confermato quanto diceva sulle nostre colonne.

«Sto lavorando bene durante quest’inverno per farmi trovare subito in buona condizione alle prime gare stagionali. Sto lavorando molto di più sulle volate rispetto alle passate stagioni. Ho perso un po’ di velocità per concentrarmi sul migliorare in salita e sugli strappi, ecco come si spiegano la sola vittoria del Matteotti e le tante sconfitte in volate ridotte. Credo che quest’anno andrà meglio».

Trentin si candida così ad un ruolo da protagonista per le Classiche del Nord. I presupposti per ottenere grandi risultati ci sono tutti, è giunto il momento di coronare una carriera. Vai Matteo!