Ventunesimo e terzo italiano all’arrivo, Matteo Trentin non ha particolari rimpianti: la Tudor si è mossa bene e spesso il finale della Sanremo è una questione di attimi, colti o lasciati passare.
«Avevo delle buone sensazioni – spiega Trentin – e devo ringraziare Mayrhofer per avermi permesso d’imboccare il Poggio in seconda posizione. Mi è mancato qualcosa sul secondo scatto di Pogacar, ho perso troppe posizioni che si sono tramutate in un buco. Sono finito in un drappello con altri corridori, ma all’ultimo chilometro hanno tutti smesso di tirare. Il ritmo della Uae sulla Cipressa? Intensissimo, ma ce lo aspettavamo. A Tadej sono mancati un paio di uomini, per questo poi lui e Wellens hanno dovuto rallentare».
Ma ora premi play e guarda l’intervista a Matteo Trentin raccolta dagli inviati di Bicisport al termine della Milano-Sanremo.
