Guerra Ucraina Russia, il messaggio di Kwiatkowski: «Un gruppo, tante nazionalità. Solo rispetto»

Michal Kwiatkowski in gruppo all'UAE Tour (foto: Fabio Ferrari/Lapresse)
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La Guerra Ucraina Russia ha scosso tutti e il mondo intero segue con il fiato sospeso gli sviluppo del conflitto. Anche lo sport e i suoi protagonisti non sono rimasti estranei alla vicenda. Ruslan Malinovskyi, calciatore dell’Atalanta, ha realizzato una doppietta contro l’Olympiacos mostrando sotto la maglia nerazzurra la scritta “No War in Ukraine”. Artem Pustovyi, centro della nazionale di basket Ucraina, a pochi minuti dalla palla a due di Spagna-Ucraina, è sceso sul parquet con “NO WAR” scritto a caratteri cubitali sul volto e infine Michal Kwiatkowski, campione del mondo a Ponferrada nel 2014, ha pubblicato un messaggio importante su Twitter. Il gruppo unito che tira compatto nella stessa direzione. Le parole del polacco della Ineos Grenadiers, su quibicisport.

«Un gruppo. Così tante nazionalità. Nient’altro che rispetto. Questo è il mio Mondo», le mani in segno di preghiera e la bandiera gialloblù dell’Ucraina. Questo il messaggio accorato di Kwiatkowski su Twitter: il polacco – la Polonia è una delle nazioni confinanti con l’Ucraina – ha trovato, nonostante la trasferta impegnativa all’UAE Tour, il tempo per dedicare un pensiero al fatto internazionale delle ultimissime ore.

Guerra Ucraina Russia: quando è iniziata

L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata nella notte fra il 23 e il 24 febbraio, quando il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’ordine di attacco, spiegando di aver autorizzato “un’operazione speciale” in Ucraina per “smilitarizzare il Paese” e “proteggere il Donbass”.

Perché Putin ha invaso il Donbass nonostante il rischio di sanzioni e condanne globali?

Per il presidente russo il crollo dell’Urss è stato “la più grande tragedia geopolitica del ventesimo secolo”. La sua ossessione è non solo ridare un ruolo di superpotenza globale alla Russia negli affari internazionali, ma anche ricostruire almeno in parte l’influenza di Mosca sulle ex-repubbliche sovietiche: come ha fatto in Bielorussia, in Kazakistan, Georgia, Moldavia e appunto in Ucraina. La tesi del capo del Cremlino è che occorre proteggere la Russia con una serie di “stati cuscinetto” dalla presenza della Nato lungo i suoi confini. Ma la Nato è un’alleanza difensiva, non offensiva: non ha alcun piano di minacciare la Russia. E Mosca potrebbe cercare di avere migliori rapporti con le ex-repubbliche sovietiche, dove vivono minoranze di etnia russa, attraverso iniziative economiche e diplomatiche. Invece usa la forza. Staremo a vedere gli sviluppi nelle prossime ore, alla luce anche delle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden.