Sagan, la rockstar che ha rivoluzionato il ciclismo canta Vasco e sogna il quarto mondiale: «Eh già, io sono ancora qua»

Peter Sagan in posa plastica in discesa, nel training camp del Team Total Energies (foto: Team TotalEnergies/James Startt)
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Da Valentino Rossi ha imparato a impennare. Dal “Blasco” ha imparato a cantare. C’è sempre un signor Rossi a ispirare la vita da rockstar di Peter Sagan, sangue slovacco, ma cuore italiano. Nel nostro Paese ha iniziato la sua scalata trionfale nel Gotha del ciclismo mondiale e all’inizio della sua tredicesima stagione da professionista, il tre volte iridato che ha rivoluzionato il nostro sport trasformandolo in autentico show, sogna il poker che lo consegnerebbe alla leggenda. Con il suo “style rock” pronto a conquistare anche i francesi del Team TotalEnergies, insieme ai suoi fidati scudieri.

Peter Sagan, la leggenda nel mirino: «La TotalEnergies ha la mia stessa visione. Tra Sanremo e Mondiale, scelgo il secondo»

Intervistato da Ciro Scognamiglio de La Gazzetta dello Sport, il campione del mondo di Richmond 2015, Doha 2016, Bergen 2017 ha spiegato i motivi della separazione con la Bora-hansgrohe dopo cinque stagioni: «Abbiamo parlato di proseguire, ma non abbiamo trovato l’accordo e così non potevo che andare via, però ci siamo lasciati bene. La TotalEnergies ha scelto me e il mio gruppo. Abbiamo la stessa visione».

Quali vittorie mancano nel palmarès stellare del fuoriclasse di Žilina? “Hulk” non ha dubbi: «La Milano-Sanremo l’ho sfiorata più volte, mi piacerebbe vincerla. Ma se dovessi scegliere, sarebbe una sola altra corsa. Il quarto Mondiale».

C’è spazio anche per un pensiero sulla generazione dei nuovi fenomeni, tra i quali apprezza in particolare Tom Pidcock: «L’ho visto vincere il Mondiale di cross e festeggiare imitando Superman. Mi ha ricordato quello che facevo io alla stessa età».

Infine una battuta su Vasco Rossi e la sua canzone “Eh… già”: «Ogni tanto l’ho cantata in gruppo, quando nei finali difficili restavo davanti». Davanti a tutti, dove è arrivato per 119 volte in carriera – terzo corridore in attività dopo Mark Cavendish (156) e Alejandro Valverde (151) – e dove sogna di arrivare ancora. Con i suoi accordi unici da rockstar, impennando e regalando spettacolo ai milioni di appassionati di ciclismo.