Battistella con Nibali e Moscon, sognando il Tour: «Campioni di umiltà. Voglio vincere una tappa alla Tirreno o in Francia»

Samuele Battistella in testa al gruppo nella tappa di Sestola, al Giro d'Italia 2021
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«Quando sarò lì, si va a tutta. Fino all’arrivo». Ci sono dei momenti che possono segnare una corsa, un campionato del mondo, forse un’intera carriera. Samuele Battistella ha un paradigma preciso, un piano strategico da seguire. Il 23enne della Astana Qazaqstan Team, dopo il trionfo sulle strade di casa della Veneto Classic, è entrato in una nuova dimensione. Quella dei vincenti. E al fianco di Vincenzo Nibali e Gianni Moscon – due campioni di umiltà prima di esserlo sulle strade del grande ciclismo, come evidenzia l’iridato Under di Harrogate nel 2019 – Battistella vuole continuare a migliorarsi. Ha una granitica solidità mentale, spiccate qualità che l’entourage del team kazako ha notato, selezionandolo per l’eventuale squadra del prossimo Tour de France. Con quibicisport va a tutta verso il debutto stagionale, rinviato di qualche giorno per una “febbre da stress”.

Samuele, come arrivi all’inizio di questa stagione?

«Ho lavorato bene durante quest’inverno e quindi sono pronto. So che questo deve essere un anno di conferma per me e ho iniziato a lavorare bene sin da subito. Sono pronto per le gare».

Il debutto alla Volta a La Comunitat Valenciana è confermato?

«Io non sarò al via della Valenciana perché durante il training camp ho avuto la febbre per un po’ di giorni. Ovviamente ho fatto i tamponi e tutto è sotto controllo. Era una febbre da stanchezza, presumo. Ho fatto mille tamponi e sono risultato negativo a tutti e quindi si tratta di un overtraining. Forse mi sono allenato troppo».

Quale sarà quindi la tua prima gara?

«Andrò in gara al Tour de La Provence, fra dieci giorni».

Battistella al fianco dell’ammiraglia dell’Astana-Premier Tech nella terza tappa del Giro d’Italia 2021

Come proseguirà poi il calendario?

«Quest’anno abbiamo buttato giù un bel programma di gare. Sicuramente le principali saranno la Strade Bianche e la Tirreno-Adriatico, per iniziare. Poi mi preparerò per le classiche delle Ardenne e come Grande Giro dovrei fare il Tour de France. Non è confermato al cento per cento, si può sempre cambiare».

Si può sempre cambiare, ma il debutto al Tour de France è un riconoscimento del tuo valore.

«Certo. Quando mi hanno chiesto se volessi fare il Tour, perché secondo i direttori e gli allenatori sono pronto, ho accettato subito. Prima si fa esperienza al Tour de France e meglio è».

La vittoria alla Veneto Classic ha aperto una nuova fase della tua carriera. Avrai altre chance, magari per puntare alle tappe.

«Quella vittoria dal punto di vista mentale ha fatto molto. Mi sono reso conto di essere competitivo. Nelle gare WorldTour sarò di supporto ai capitani. Ci sono corridori più grandi di me che potrebbero fare molto bene. Quindi di sicuro andrò come gregario, ma se ci sarà la possibilità in qualche tappa, si può far bene».

Qui insieme a Sobrero alla partenza della tappa da Sacile a Cortina, al Giro d’Italia 2021

Il ritorno di Nibali e l’arrivo di Moscon. Li hai conosciuti?

«Sì. Sia a dicembre che a gennaio siamo stati nello stesso gruppo al training camp. Ho avuto la possibilità di conoscerli molto bene».

Prime impressioni?

«Sinceramente da campioni del loro livello, non mi aspettavo che fossero così umili. Avendo la possibilità di parlare a tavola con loro, ho notato che sono dei ragazzi normali come me e mi hanno dato consigli sugli allenamenti e su come affrontare la stagione. Sia Vincenzo, sia Gianni sono stati veramente bravi nell’indirizzarmi anche nella parte tecnica».

Un obiettivo da raggiungere per il 2022?

«Se non devo parlare proprio in modo utopico, non saprei. Però mi sono fissato un obiettivo abbastanza grande, ovvero vincere almeno una gara WorldTour: tappa alla Tirreno-Adriatico o al Tour de France e fare bene nelle gare minori. Voglio vincere una gara importante».