Tra i grandi personaggi del ciclismo, amato e odiato da appassionati e addetti i lavori, c’è senza dubbio Patrick Lefevere. Il team manager della QuickStep-AlphaVinyl ha più volte fatto scalpore con le sue dichiarazioni, attirando su di sé diverse critiche. Tra le ultime uscite compare anche quella sul ciclismo femminile, considerato un settore poco redditizio per le sue casse.
Lefevere ha comunque deciso di provare a darsi un freno, per esempio chiudendo la propria pagina Twitter. In una intervista ha avuto modo di parlare dei social network e del rapporto che persone famose come lui hanno con il mondo internet. «Sui social è tutto più semplice. Dal divano di casa davanti al televisore è facile parlare. Ci sono persone con zero follower o poco più che mi attaccano come se fossi un criminale e sperano che io risponda. A un certo punto ho detto “basta Patrick, non hai bisogno di queste piattaforme”, così ho chiuso Twitter e non mi è mancato nemmeno per un po’»
Una frecciatina anche ai giornalisti e al mondo della stampa. Secondo Lefevere questi sarebbero responsabili di traduzioni poco fedeli dal fiammingo all’inglese e di dichiarazioni storpiate da quelle originali.
«A volte farei meglio a stare zitto. Il fiammingo non è l’inglese e ci sono persone troppo priore per tradurre nel modo corretto quello che dico. Devo imparare a lasciar perdere per evitare di mettermi in situazioni infelici».