Selleri accusa: «La Federazione non ci ha tutelato e qualcuno ci fa scontare l’amicizia con Cassani. Il Giro U23 potrebbe slittare»

Marco Selleri, uno degli organizzatori del Giro d'Italia Under 23
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Più che arrabbiato, Marco Selleri è dispiaciuto. Non capisce come mai, nonostante l’enorme lavoro svolto per il ciclismo giovanile, le sue corse continuino a essere penalizzate. Ha dovuto annullarne tre: la Strade Bianche di Romagna riservata agli Under 23 e il Città di Meldola riservato ancora agli Under 23 e alle donne.

Cos’è successo Marco?

«È successo che dal 4 all’8 giugno è stata inserita nel calendario italiano la Adriatica Ionica Race di Moreno Argentin. Vuol dire che nessuno ha pensato a noi e alle date che avevamo già occupato».

In che senso?

«Per quanto sia una gara riservata ai professionisti, la Adriatica Ionica Race attrae inevitabilmente anche le continental italiane, ovvero le squadre più importanti per le nostre gare giovanili».

Quando avete saputo di questo inserimento?

«Lunedì. E ci tengo a sottolineare che la gara di Argentin fino alla scorsa settimana non era nemmeno in calendario. Io non voglio contare più degli altri, ma nemmeno essere trattato così».

Questo avrà delle ripercussioni anche sul Giro d’Italia, la cui partenza è fissata per il 9 giugno?

«Inevitabilmente sì, ci sono grosse possibilità di cominciare il 10 di giugno e di fare almeno una tappa in meno».

Non potete fare altrimenti?

«Vediamo, ma sarà difficile. Non possiamo cominciare quando e dove ci pare, ma trovare il giorno e la data migliori per non dar luogo ad una partenza raffazzonata né a trasferimenti folli».

Le tre corse cancellate, invece, non le recupererete?

«Finché l’Adriatica Ionica rimarrà in quelle date assolutamente no».

Selleri, cosa comporta per voi questa decisione?

«Innanzitutto una figuraccia. Con tutti: squadre, sponsor, addetti ai lavori. Volevamo tenere qua le formazioni per due intere settimane, fino alla fine del Giro. Non se ne farà niente».

E dire che le due gare annullate erano appena diventate internazionali.

«Un’altra beffa. Avevamo già preso accordi per delle dirette televisive. Ci siamo rimasti davvero male».

Cosa vi ha dato più fastidio?

«Nonostante tutto il lavoro svolto per il ciclismo giovanile non siamo stati tutelati, nel dubbio hanno scelto di penalizzare noi. Io non vorrei essere cattivo».

Ma?

«Ma temo che qualcuno voglia farci scontare la nostra vicinanza a Davide Cassani, che ci ha aiutato tantissimo e non finiremo mai di ringraziare. Tra lui e la Federazione ci sono stati bei contrasti. Ma noi, è bene che si capisca, sappiamo camminare anche da soli».