Milan, Tiberi, Piccolo: chi sono i giovani professionisti che Marino Amadori prenderà in considerazione?

Amadori
Marino Amadori alla partenza della prova U23 dei campionati europei di Trento
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Marino Amadori non vorrebbe, ma prima o poi gli toccherà adattarsi: anche l’Italia dei giovani attingerà dal WorldTour, andando a pescare dalla massima categoria quei corridori che per un discorso anagrafico potrebbero rientrare ancora tra gli Under 23. Gli ultimi che verranno presi in considerazione, tanto per capirsi, saranno quelli nati nel 2000. 

Fino ad oggi Amadori si era limitato alle Professional, poiché reputava ormai pronti ad altre sfide quei talenti che già facevano parte del WorldTour. Quest’anno, ad esempio, il faro della sua nazionale è stato Filippo Zana, classe 1999 alla Bardiani dallo scorso anno. 

Mai nessuno che militasse in uno squadrone, dicevamo: perché non bisogna abusarne, perché non è giusto approfittarne, perché di confusione nella categoria ce n’è già tanta e se adesso ci si mettono anche i commissari tecnici…

Uno scrupolo che, va detto, i colleghi di Marino Amadori non si sono mai fatti. Nelle ultime stagioni hanno sempre attinto dalle fonti che reputavano migliori. Qualche indicazione in tal senso è già trapelata: il nuovo corso federale, infatti, vuole sfruttare questa possibilità e permettere ad alcuni giovani professionisti di partecipare ad un calendario dilettantistico di altissimo livello (le classiche e le brevi corse a tappe della categoria, la Coppa delle Nazioni, il Tour de l’Avenir).

Jonathan Milan in maglia Bahrain-Victorious a inizio stagione (foto: TeamBahrainVictorious)

Del 2000 è Jonathan Milan, stimatissimo da Daniele Bennati. Il friulano, già tra gli interpreti più grandi in pista, deve ancora trovare la propria dimensione su strada. Corridore forte sul passo e dotato di spunto veloce, nel 2020 al secondo (e ultimo) anno tra gli Under 23 ha conquistato la prova a cronometro dei campionati italiani e una tappa al Giro, bruciando allo sprint corridori come Meeus, Stewart e Colnaghi. Potrebbe essere lui il perno della prossima nazionale di Marino Amadori. In questa stagione, infatti, la concentrazione di Milan era rivolta perlopiù alle Olimpiadi di Tokyo. La sua attività su strada è andata avanti a sprazzi. Ha corso abbastanza tra la fine di febbraio e l’inizio di aprile, poi si è rivisto a giugno e luglio, infine praticamente a settembre. Ritirato alla Gand, al Fiandre e alla Roubaix, un secondo posto nella 3ª tappa della Settimana Ciclistica Italiana come miglior piazzamento. Un talento cristallino che ha ancora bisogno di crescere. E il prossimo mondiale (a Wollongong, in Australia) sembra possa risolversi in volata: ecco perché il suo nome torna così tanto d’attualità.

Gabriele Benedetti mostra la medaglia d’oro vinta al Campionato italiano U23 (foto: www.photors.it)

Del 2000 sono anche Gabriele Benedetti e Alessandro Fancellu. Se il primo, campione italiano quest’anno tra gli Under 23, sembra ormai avviato a tutti gli effetti al professionismo con la Drone Hopper di Gianni Savio, il secondo potrebbe interessare a Marino Amadori, che all’inizio di questa stagione ne parlava come di un possibile innesto. Fancellu è uno scalatore puro. Nel 2020 aveva lasciato intravedere doti importanti (terzo al Tour of Antalya davanti a Vermeersch e Tulett, il primo della Alpecin-Fenix e il secondo alla Ineos a partire dal 2022). Dopo il Tour of the Alps, tuttavia, il suo 2021 è finito: soltanto tredici giorni di gara, tanti problemi fisici e un brutto incidente a metà settembre per mandare definitivamente in archivio la stagione. Basso e Contador stravedono per lui, forse Amadori con la sua esperienza potrebbe dargli una mano a risollevarsi.

Tiberi
Antonio Tiberi, 20 anni, è passato professionista nel 2021 con la Trek-Segafredo.

Del 2001, invece, sono Edoardo Zambanini, Alessandro Verre, Antonio Tiberi e Andrea Piccolo. Il primo è passato professionista adesso con la Bahrain, il secondo sempre quest’anno con l’Arkèa-Samsic: troppo presto secondo Amadori, che magari lo coinvolgerà di nuovo. Più probabile, invece, l’utilizzo degli altri due. Tiberi e Piccolo, infatti, tra gli Under 23 sono rimasti soltanto una mezza stagione: quella dell’anno scorso, troncata a metà dalla pandemia. Per ora tra i professionisti non hanno brillato, ma sono davvero giovanissimi. Più regolare il percorso di Tiberi, che corre con la Trek-Segafredo. Più burrascoso quello di Piccolo, passato con l’Astana senza tuttavia riuscire a debuttare per dei gravi problemi fisici (pare al fegato). Tornato in estate alla Viris Vigevano tra gli Under 23, ha letteralmente dominato vincendo quattro gare, arrivando sul podio a Capodarco e San Daniele del Friuli, fino a chiudere al nono posto la Veneto Classic dei professionisti. Si distinguono entrambi sul passo, ma nelle prove di un giorno più impegnative e nelle corse a tappe possono fare grandi cose. E Amadori ci starà sicuramente facendo un pensierino.

Resta da capire come si muoverà il commissario tecnico coi tanti giovani ingaggiati dalla Bardiani, una sorta di vivaio che dovrebbe partecipare perlopiù a prove dilettantistiche senza, tuttavia, precludersi la possibilità di fare esperienza nelle gare dei professionisti. Tra i corridori messi sotto contratto dai Reverberi e ancora in età per far parte della nazionale di Marino Amadori vale la pena menzionare Martin Marcellusi, Alessio Martinelli, Alessio Nieri e soprattutto Tomas Trainini, andato direttamente alla Bardiani senza praticamente passare dai dilettanti e attualmente scomparso dai radar. I ragazzi da far crescere, consacrare e rilanciare a Marino Amadori non mancano di certo.