Dumoulin torna sui problemi di inizio stagione: «Ero depresso, nessuno mi chiedeva cosa volessi davvero»

dumoulin
Tom Dumoulin in azione durante il Giro del Delfinato 2020. (foto: A.S.O./AlexBroadway)
Tempo di lettura: < 1 minuto

È un Tom Dumoulin completamente rinato quello che sta mettendo le basi per la prossima intensa stagione. Giunto ormai nel pieno della sua carriera agonistica (ha 31 anni), l’olandese ha messo alle spalle i problemi di inizio 2021 ed è pronto a conquistare altri importanti trofei.

In una intervista all’emittente olandese Helden, Dumoulin ha spiegato quali potrebbero essere i focus del 2022 e cosa ha portato realmente alla decisione di interrompere temporaneamente l’attività. L’olandese della Jumbo-Visma non nasconde che lavorare per gli altri non faccia parte del suo Dna vincente.

«Sono diventato un ciclista professionista perché voglio ottenere il massimo da me stesso. Voglio essere al top per vincere e non sono felice quando faccio il gregario. La squadra è importante, ma è naturale che qualsiasi ciclista pensi prima alle proprie ambizioni».

Oltre a un mal digerito gregariato, Tom Dumoulin parla poi dei mesi passati lontano dalle corse e dell’esasperazione che lo ha portato a fermarsi. «A gennaio facevo due ore di allenamento e mi sentivo esausto. Mi sdraiavo sul divano per ore e non ne volevo sapere di risalire in sella. Mi sentivo controllato dal 2017, pressato dall’esigenza di vincere a tutti i costi. Le squadre WorldTour sono pieni di esperti che ti dicono cosa fare e cosa non fare. Questo è giusto, perché tutti vogliono aiutarti a migliorare, ma a un certo punto mi sono reso contro che nessuno pensava a cosa volessi io. Ero depresso».

Per quanto riguarda la prossima stagione non è ancora chiaro dove correrà Dumoulin. Al ritiro di Girona con il resto del team verranno definiti programmi e corse. «Non escludo i grandi Giri. Sono impegnativi ma anche il mio punto di forza».