Scartezzini, da presunto anello debole a uomo-chiave: la rivincita nella Madison

Simone Consonni e Michele Scartezzini sul podio dei mondiali su pista di Roubaix (foto: Federazione Ciclistica Italiana/BettiniPhoto)
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Il Mondiale dei Mondiali per l’Italia, inutile girarci intorno. Abbiamo vinto (quasi) tutto a Roubaix, la nostra terra di conquista preferita da domenica 3 ottobre, giornata del trionfo di Sonny Colbrelli. E ai Mondiali su Pista ha trovato la meritata e giusta consacrazione Michele Scartezzini che di medaglie importanti ne aveva già vinte, ma mai quanto l’argento che si è messo al collo insieme a Simone Consonni nella Madison. Eppure qualcuno credeva che fosse l’anello debole della catena azzurra. Quel qualcuno oggi ha trovato la risposta con tanto di esempio di resilienza e tenacia oltre che di gran classe: dalla caduta al capolavoro, dall’inferno al paradiso, dal niente al tutto.

Scartezzini d’argento con Consonni: la risposta giusta per i detrattori

Francesco Lamon, Michele Scartezzini, Stefano Moro (poi sostituito da Jonathan Milan nel primo turno) e Liam Bertazzo: questo il quartetto che agli Europei di Grenchen era riuscito ad arrivare soltanto al quinto posto, suscitando la reazione del capitano Filippo Ganna sul possibile quartetto da proporre poi ai Mondiali di Roubaix. Certo, Top Ganna non ha fatto nomi specifici ed escludendo Lamon e Milan, protagonisti dell’Oro di Tokyo 2020, restano in tre. Michele Scartezzini è il simbolo di questa Italia che si basa sulla forza di tutti e non del singolo, sulla capacità di un progetto tecnico che ora deve continuare a volare e a correre a gonfie vele. Perché se ti diverti e corri come in paradiso, le fiamme non le senti. E per Scartezzini, questa domenica 24 ottobre 2021, ha il dolce sapore della vittoria e della rivincita.