Mondiali Pista 2021 / Martinello: «Fidanza ha corso con intelligenza. E stasera mi aspetto un altro oro dal quartetto. Viviani? Si è sbloccato»

Martinello
Silvio Martinello in una foto d'archivio alla Liegi-Bastogne-Liegi
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Aperitivo con quartetto: alle 19.30 finale Italia-Francia per l’oro mondiale. Quelli che hanno l’oro sui caschetti, gli azzurri, ci ricordano che hanno vinto a Tokyo e che sono – sulla carta – i più forti. I francesi non si erano neanche qualificati ai Giochi, e non corrono per una medaglia mondiale dal 2003. Ma sono in casa.

Silvio Martinello è sorpreso fino a un certo punto. «Le rassegne postolimpiche, soprattutto questa che si svolge nello stesso anno dei Giochi, portano spesso sorprese: molti hanno la necessità di rinnovare, noi per fortuna no. Basti vedere che i danesi hanno cambiato tre uomini su quattro. La Francia mi ha sorpreso: mi aspettavo una buona prova, ma non di vederli in finale». 

Siamo po’ in casa anche noi, visto che quest’anno Roubaix ci sorride. 

«Credo che i francesi abbiano la strada sbarrata. A meno di imprevisti, certo, nel ciclismo bisogna sempre correre prima di vincere, ma io mi aspetto un oro. Ho visto una squadra azzurra con un atteggiamento di grande consapevolezza, in totale controllo, lo stesso Villa non ha neanche dovuto chiedere il solito sacrificio a Ganna negli ultimi giri».

Da sottolineare la prova di Bertazzo. 

«E’ stato riserva a Tokyo e si è inserito così: è la prova che questo è un gruppo vero, una squadra matura, consapevole, che non ha mollato dopo l’Olimpiade. Bertazzo, che fra l’altro immagino preoccupato di trovare una squadra per la prossima stagione, ci fa proprio capire la maturità raggiunta da questo gruppo: Villa può lavorare su un settore, non soltanto su quattro atleti, ha saputo coinvolgerli tutti».

Oggi vedremo anche l’esordio di Viviani nello Scratch.

«Anche se non è la sua miglior stagione, il bronzo olimpico lo ha sbloccato anche mentalmente. Elia è una garanzia, uno che ci permette di sognare, e ha le caratteristiche giuste per questo tipo di prove. Lo Scratch è una specialità di situazione, basta sbagliare un attimo e sei fuori. Basta indovinarlo quell’attimo, e fai come Martina Fidanza».

Bravissima.

«Già da juniores aveva fatto grandi cose, ora si sta riconfermando. Ieri ha colto l’attimo giusto: nel momento in cui si è trovata allo scoperto non aveva alternative, e nello stesso tempo il gruppo ha tentennato: questa concomitanza di eventi le ha portato l’oro. Importante per lei ma anche anche in chiave quartetto».

Il quartetto femminile dove può arrivare?

«Ha la possibilità di andare in finale per l’oro».

Poi c’è la Paternoster, questa non è la sua stagione migliore.

«Una stagione complicata, però già all’Europeo ha fatto vedere di essere sulla strada giusta. Letizia è un’atleta che soprattutto nelle specialità di situazione è molto forte, soprattutto nell’Eliminazione, ma tornerà anche ad essere un punto fermo nella Madison. Paternoster è anche un po’ una ragazza copertina, siamo in un’epoca in cui questo ha la sua importanza, ma il ciclismo non ti perdona nulla, non ti fa sconti. Se nelle categorie giovanili può bastare solo il talento, quando passi fra le Elite devi trovare il giusto equilibrio fra l’essere molto talentuosa e l’essere anche visibile: non la conosco bene, ma credo che saprà fare entrambe le cose al meglio. Dovrà farlo: per il salto di qualità definitivo non potrà distrarsi».