Tour de France: domani si terrà il processo contro la signora “Opi Omi” che causò la maxi-caduta

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La maxi caduta del Tour de France provocata dalla signora "Opi Omi" (foto: BettiniPhoto©2021)
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Domani, nel giorno in cui verrà ufficialmente presentato il Tour de France 2022 e si celebrerà la rinascita del Tour de Femmes, a Brest si terrà il processo penale contro la spettatrice che lo scorso 26 giugno causò una caduta di gruppo nella prima tappa dell’edizione 2021 Brest-Landerneau.

L’Associazione Internazionale dei Corridori (CPA), come richiesto dai partecipanti alla Grande Boucle, a inizio luglio denunciò la donna che mostrando alle telecamere il suo cartello “Allez Opi Omi” al Tour de France, aveva fatto finire a terra una cinquantina di corridori, alcuni dei quali costretti al ritiro per aver riportato seri danni fisici, e giovedì 14 ottobre sarà presente al tribunale di Brest come parte civile.

Il compito di un sindacato è difendere i propri associati, in questo senso si spiega la posizione del CPA che ha intrapreso questa causa non a fini risarcitori ma di sensibilizzazione al rispetto degli atleti nello svolgimento della loro professione. «I danni riportati dai corridori sono fisici, morali ed economici. Un atleta si prepara mesi per un grande giro e non è ammissibile che tutto il suo duro lavoro, quello della sua famiglia, del suo staff e del suo team vada in frantumi in un attimo per la ricerca di popolarità di chi dovrebbe assistere all’evento senza diventarne protagonista – commenta il presidente del CPA Gianni Bugno. – Siamo sicuri che la spettatrice non volesse intenzionalmente fare del male a nessuno, ma con la sua leggerezza ha compromesso la salute e la stagione di più di un nostro associato. L’euro di risarcimento che le abbiamo chiesto non ripaga la frattura di entrambe le braccia di Marc Soler né le conseguenze riportate da Tony Martin e gli altri corridori finiti a terra, ma ha un valore simbolico».