Nuovo ct, Bugno dice tutto: «Stimo Fondriest, ecco perché è l’uomo ideale. Io con lui? È bello che ci pensino, parliamone»

Fondriest
Gianni Bugno e Maurizio Fondriest ai Mondiali di Stoccarda 1991, in una foto d'archivio
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L’impetuoso Rinascimento del ciclismo italiano potrebbe passare da Maurizio Fondriest e Gianni Bugno, ricalcando il nuovo corso del calcio realizzato dalla coppia di campioni-amici Roberto Mancini e Gianluca Vialli? L’iridato di Stoccarda 1991 e Benidorm 1992 ne parla su quibicisport e pensa che il trentino sia il profilo ideale per valorizzare i giovani italiani che stanno emergendo sempre con più talento e voglia di dimostrare il proprio valore, in attesa della chiamata che potrebbe aprire definitivamente una nuova era dopo il ciclo Cassani.

Fondriest cittì e Bugno al suo fianco come capo delegazione. Suggestione o possibilità concreta?

«Non ho nessuna notizia certa. Ho letto qualcosa sui giornali. Fondriest è comunque un ragazzo in gamba, ha esperienza e l’ho sempre stimato. Conosce i corridori e conosce bene le tattiche di corsa e sicuramente è una figura che può dare qualcosa all’Italia, sono sicuro. Il nostro panorama italiano sta crescendo e va strutturata una squadra forte che possa competere con i corridori che stanno dimostrando oggi di fare paura: belgi, olandesi e sloveni».

Questo ruolo le piacerebbe, formando così una coppia di campioni del mondo al timone del ciclismo italiano?

«Sicuramente si tratta di un ruolo ambito e che piace. Però bisogna dare concretezza ai fatti. Non ho parlato ancora con nessuno e non mi sto nascondendo. Finché non mi convocano e mi chiamano, rimango sempre in attesa, ma è stata comunque una bella sorpresa leggere il mio nome affiancato a quello di Fondriest».

Bugno se dovessero chiamarla, sarebbe pronto?

«Essere preso in considerazione mi fa piacere, ma bisogna parlarne a quattrocchi con il presidente Dagnoni, con Amadio e con chi di dovere nel momento in cui viene presa la decisione e capirne le modalità e il ruolo che deciderebbero di assegnarmi».

Fine del ciclo Cassani dopo i Mondiali?

«La squadra per gli Europei è fatta e per i Mondiali c’è Cassani. Poi se devono cambiare qualcosa sicuramente lo faranno dopo la rassegna iridata in Belgio, più che altro per i corridori altrimenti si troverebbero sballati. Devono avere una guida continuativa per quest’anno e poi quando ci sarà il cambiamento lo si farà nei tempi e nei modi giusti».