Moscon, la Roubaix per tornare grande. Con le pietre dell’Inferno un rapporto speciale

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Gianni Moscon, qui al Tour de France 2018, pedala sulle pietre della Parigi-Roubaix
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La Parigi-Roubaix o la ami o la odi, non ci sono vie di mezzo ed è forse per questo motivo che sono solo in pochi a poter lottare veramente per la vittoria nel velodromo più famoso del ciclismo. Gianni Moscon è uno di quelli che ha con le pietre un rapporto speciale, pur non essendo mai salito sul podio dell’Inferno del Nord.

Quando nel 2017 il trentino riuscì a chiudere in quinta posizione a 23 anni ancora da compiere, tutti gli appassionati di ciclismo e i tifosi italiani hanno pensato di aver trovato finalmente il corridore che avrebbe riportato la storica pietra del vincitore nel nostro paese. Da quel giorno però la carriera di Gianni è stata ricca di alti e di bassi, tanto che nelle due edizioni successive non è riuscito neppure ad avvicinarsi a quel grande risultato.

Forse alcuni crederanno che il quinto posto nel gruppetto del vincitore Van Avermaet fosse frutto del caso, ma sappiamo bene che non è così. Moscon sulle pietre riesce a sprigionare watt come pochi altri e la sua abilità nella guida della bicicletta lo rendono uno dei corridori più pericolosi per il successo finale.

Nella Ineos-Grenadiers non è andato tutto come da copione. Spesso relegato in ruoli di gregariato, il “Trattore della Val di Non” ha dovuto mettere da parte quell’istinto vincente per mettersi al servizio dei vari capitani. L’augurio è che proprio alla Roubaix non gli venga chiesto di lavorare per Dylan Van Baarle, medaglia d’argento agli ultimi Mondiali, o Luke Rowe.

Dal prossimo anno correrà con la maglia dell’Astana, dove alle classiche avrà un ruolo di leader unico e una squadra tutta costruita attorno a lui. Prima di passare alla formazione kazaka però, Moscon vuole chiudere il capitolo Ineos con un bel risultato. Quale migliore corsa della Roubaix per mettere in mostra tutto il proprio talento?

Contro i vari Van Aert, Van der Poel, Stuyven, Sagan, Asgreen e molti altri non sarà facile, ma noi siamo sicuri che un Moscon in condizione può davvero giocarsela sulle insidiose pietre dell’Inferno. Correre davanti, marcare i grandi favoriti e correre d’istinto saranno le parole d’ordine che domenica dovranno risuonare nella testa di Gianni.