MONDIALI 2021 / Trentin cerca nelle Fiandre la consacrazione. Il suo è un conto aperto con la maglia iridata

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Matteo Trentin, sorridente, in maglia azzurra
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La prima cosa che disse Davide Cassani davanti al percorso mondiale fu: «E’ perfetto per Matteo Trentin». Siamo nelle Fiandre, e si vede: nel circuito grande due delle quattro salite sono in pavé. E nel circuito piccolo ci sono quattro strappi più brevi, di cui uno in pavé, tantissime curve e alcuni tratti di strada molto stretti. Una vera classica del nord. Anzi, dice il ct azzurro, «un percorso che assomiglia molto a quello degli Europei di Glasgow dove a vincere fu Matteo». 

Il corridore trentino, quarto ai recenti Europei di Trento vinti dall’altro capitano azzurro, Sonny Colbrelli, è tornato al successo domenica scorsa, al trofeo Matteotti, in fondo a due anni esatti di vuoto. Il momento giusto per fare un pieno di fiducia e presentarsi al Mondiale con non poche ambizioni. Come all’Europeo di casa, nelle Fiandre l’Italia avrà due capitani su cui fare affidamento. Due uomini che si sono sempre stimati, da quando correvano contro nelle categorie giovanili. 

Trentin cerca nelle Fiandre la consacrazione al culmine di una carriera da uomo da classiche che ha scelto molto spesso di lavorare per un capitano, limitando le proprie ambizioni. Due anni fa, proprio dopo aver vinto il Matteotti, Trentin perse il Mondiale ad Harrogate da Mads Pedersen. A distanza, può dire che quella sconfitta gli ha insegnato molto, per esempio che sa e può essere competitivo in fondo a una gara così dura e lunga. Ma è ovvio che Matteo abbia un conto aperto con la maglia arcobaleno. Questo è il suo sesto Mondiale: dopo il quarto posto di Bergen e l’argento di Harrogate perché non sognare? Meglio, progettare. 

Al traguardo, come nello Yorkshire e a Trento, ci sarà la sua bella famiglia ad aspettarlo: la moglie Claudia Morandini, ex azzurra di sci, e i due figli biondissimi e bellissimi con i quali Matteo gioca appena può. Con Jacopo, il più piccolo, si sfidano soprattutto con le macchinine. Con Giovanni, il più grande, costruiscono i Lego e si danno battaglia nei giochi di società. Bambino con i suoi bambini, uomo-faro con i suoi compagni. Prima di lasciare l’ammiraglia azzurra, Cassani ha messo proprio sulle spalle di Trentin il peso del futuro. «Lui fa già il ct in corsa, fra qualche anno lo immagino sull’ammiraglia azzurra. Ha tutto per coprire questo ruolo». In corsa Matteo è stato più di un regista per la squadra azzurra, con la sua esperienza è senz’altro il corridore che capisce meglio i frangenti della corsa. Quello che sa che cosa fare.