MONDIALI 2021 / Elite donne, le favorite. Non solo Olanda. La belga Kopecky osservata speciale sulle strade di casa

Il podio dei mondiali di Imola 2020. Da sinistra: Annemiek Van Vleuten, Anna Van der Breggen, Elisa Longo Borghini.
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Alla vigilia dei campionati del mondo il mantra di Dino Salvoldi,
commissario tecnico delle azzurre, è sempre lo stesso: «C’è l’Olanda e il
resto del mondo
».


Parlano i numeri. Tra le fila olandesi ci sono quattro ex iridate che hanno
conquistato sette mondiali. Si comincia dalla campionessa in carica Anna
Van der Breggen (2018 e 2020) all’ultima grande recita della carriera.
Poi c’è Annemiek Van Vleuten (iridata nel 2019) che dopo l’oro di Tokyo
ha tirato dritto vincendo San Sebastian, il Giro di Norvegia, la Challenge
della Vuelta. L’olimpionica ha messo le mani avanti affermando che il
tracciato non presenta tratti impegnativi in cui fare la differenza,
pronosticando una gara più adatta alla Vos.


Pretattica? Vedremo, fatto sta che Marianne, fuoriclasse assoluta (tre
mondiali: 2006, 2012 e 2013), quest’anno è tornata ad alti livelli vincendo,
tra l’altro, la Gand, l’Amstel e due tappe al Giro.
Le “oranje” schierano anche Chantal Blaak (iridata del 2017); Ellen Van
Dijk che arriva dal successo agli europei e che ha appena conquistato l’oro
mondiale a crono
; Demi Vollering, a segno nell’ultima Liegi.
Come dire: potenzialmente tutte le olandesi hanno i numeri per portare a
casa il titolo e la vera sfida sarà trovare l’accordo tra tante primedonne.
Se c’è un’Olanda favorita assoluta, l’Italia è però tra le nazionali più temute.
Anche dalle stesse olandesi che prima ancora delle individualità, temono
innanzitutto la coesione del gruppo.


Elisa Longo Borghini, faro delle azzurre, sarà pronta ad entrare in azione
sul tracciato delle Fiandre, quello più impegnativo, qualora venisse fuori
una corsa dura.
Gradi di co-capitana per Marta Bastianelli che nel palmares ha non solo
una maglia iridata conquistata a 20 anni nel 2007, ma anche la Gand del
2018 e il Fiandre del 2019. La laziale sta bene, come conferma la recente
vittoria di tappa al Tour de l’Ardeche e nel finale potrebbe essere un osso
duro per tutte, visto il notevole spunto veloce.
Senza dimenticare Elisa Balsamo, che tornata alla strada dopo la parentesi
olimpica su pista, in un arrivo in volata ha la possibilità di giocarsela con
le migliori.


Tra le grandi favorite occhio a Lotte Kopecky, 25 anni. Nata nella
provincia di Anversa la campionessa belga (a strada e a crono) avrà dalla
sua il tifo infernale dei belgi. Sarà spalleggiata da Jolien D’Hoore che ha
annunciato il ritiro dopo la Roubaix e che affronterà l’ultimo mondiale in
casa non certo come una passerella.
Da marcare anche la danesina Emma Norsgaard, 22 anni, che quest’anno
ha vinto la volata di Colico al Giro Donne, ma ha colto anche diversi
piazzanti nelle gare del Nord. E’ veloce, va bene a crono (è campionessa
nazionale della specialità) e se la cava sugli strappi: sul tracciato del
mondiale fiammingo si troverà bene.


Nella nazionale statunitense è segnalata in grande condizione anche Coryn
Rivera, 29 anni, unica americana ad aver vinto il Giro delle Fiandre (2017).
E’ veloce e ama i percorsi ondulati, la ricordiamo a braccia alzate sul
traguardo di Cormons, ultima tappa del Giro Donne.
In grande spolvero e sulla spinta dell’entusiasmo dell’oro mondiale appena
vinto nel team relay, anche la coriacea tedesca Lisa Brennauer. Quest’anno
è stata seconda al Fiandre e terza alla Gand: sa come si corre sui muri,
aspettiamoci di vederla all’attacco.