Vuelta di Spagna/ Le pagelle: Roglic da lode, ottimo Magnus Cort Nielsen, un grazie per Aru

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Il podio della Vuelta 2021 con Roglic, Mas e Haig (foto: A.S.O./Photogomezsport)
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Primoz Roglic 30 e lode Al Tour dello scorso anno è stato beffato dal suo giovane erede, Pogacar, e si è dovuto accontentare del secondo posto. Anche al Giro è finito sul podio, terzo. Ma alla Vuelta non lo batte nessuno: tre partecipazioni e tre vittorie di fila. L’ultima l’ha ottenuta cinque settimane dopo l’oro olimpico a cronometro, in fondo a una stagione strepitosa per lui. Per chiudere in bellezza prima del traguardo prende e sorpassa Enric Mas (voto 8), il secondo della generale: quarta vittoria di tappa. Sono trentatrè vittorie stagionali per la Jumbo-Visma, undici per lo sloveno. Che dire? Enorme. Posa con il piccolo Lev definendolo «la miglior motivazione possibile». Merita tre volte dieci: laureato a pieni voti.


Jack Haig 8 Finisce sul podio, secondo australiano della storia dopo Cadel Evans, e apre le danze per la Bahrain, ancora una volta orfana di Landa.


Fabio Jakobsen 10 La più bella notizia della Vuelta è il ritorno definitivo non soltanto alla vita ma all’agonismo del venticinquenne della Deceuninck, che ha dedicato la maglia verde ai suoi compagni che lo hanno scortato fino alla fine. Tre vittorie di tappa, la classifica a punti e un nuovo contratto fino al 2023: il buio è finalmente alle spalle.

Damiano Caruso 9 Primo dei nostri al traguardo, ma soprattutto autore di un’impresa da mettere in bacheca al fianco di quella del Giro. Ora Damiano si aspetta giustamente che in squadra gli venga riconosciuto un altro status. Magari proprio al prossimo Giro d’Italia.


Egan Bernal 6 Chiude con un sesto posto nella crono di Santiago, sesto anche in classifica generale. Con la tripla corona però l’appuntamento è rimandato. 


Gino Mader 7 Quinto, maglia di miglior giovane, Bahrain. Lo svizzero è la vera sorpresa di queste tre settimane.

Magnus Cort Nielsen 9 Tre vittorie anche per il danese della EF, altro grande protagonista della corsa spagnola. Va come il vento anche nella crono finale rimane a lungo seduto sulla silla caliente, la poltrona del migliore. Ma proprio alla fine arriva Roglic come un treno, e addio. Magnus comunque vince un premio molto ambito: quello di combattivo di questa Vuelta.


Rafal Majka 8 Per lui una grande impresa con quasi novanta chilometri di fuga e la vittoria dedicata al papà, vittima del covid. Non bisogna dimenticare che corriamo tutti, ma ognuno si porta dentro qualche vuoto. 

Matteo Trentin 6,5 La Vuelta ha detto che sta bene, anche se gli è mancato quel guizzo che gli avrebbe permesso di alzare le braccia al cielo: arriva una volta secondo, una volta terzo e un’altra quarto. In chiave Europeo oggi come oggi Colbrelli sembra più brillante, ma manca una settimana e Matteo correrà in casa. Il bello è che sono tutti e due azzurri, e sono i nostri capitani.


Andrea Bagioli 7 Anche per lui un terzo, un secondo e un quarto posto. E anche per lui all’orizzonte c’è l’Europeo di Trento. Promette, promette.


Movistar sv Finiscono al secondo posto con Enric Mas ma finiscono anche in prima pagina con la crisi di nervi di Miguel Angel Lopez, che non ha giustificazione alcuna e rovina il capolavoro del successo del colombiano in una delle tappe più belle di questa Vuelta. Chissà come sono contenti adesso che gli hanno fatto firmare un contratto per altri due anni. Fare di una squadra un documentario su Netflix ha accentuato la propensione al dramma dei corridori del team spagnolo. A questo punto siamo curiosi di vedere le prossime puntate.


Fabio Aru 31 Come gli anni che ha nel giorno in cui sceglie di uscire dal professionismo dopo dieci stagioni: un addio che ci lascia tanto amaro, molti rimpianti e infinite domande. Ci sarà tempo per riparlare con lui di tutto quanto, ma questo è il momento della commozione. E personalmente voglio dirgli grazie, per essere stato il nostro Fabio Aru.