Germani, il nuovo fiore che sboccia nel vivaio della Groupama-Fdj: «In Francia sto crescendo a vista d’occhio»

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Lorenzo Germani al Giro della Valle d'Aosta (foto: Alexis Courthoud)
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La voglia di far bene c’è, il talento non manca. Lorenzo Germani è una bella promessa nostrana che al primo anno tra gli Under 23 sta continuando a far parlare di sé, dopo la lieta militanza tra gli allievi, in cui vinse il tricolore a cronometro nel 2018, e gli juniores, tra i quali nel 2019 ha conquistato la Ciociarissima e nel 2020 si è piazzato secondo nella prova in linea degli italiani, partecipando poi agli europei di Plouay. Da quest’anno corre nel vivaio della Groupama-Fdj.

Lorenzo Germani, sei reduce da un secondo posto al Tour du Pays de Montbéliard. Te lo aspettavi?

«Nel ciclismo non puoi dare mai nulla per scontato, però sapevo di stare bene. I primi di agosto mi sono accorto di avere una buona gamba e le sensazioni erano positive. Quest’anno ho cominciato a disputare le prime gare a tappe e sto iniziando a prendere le misure. Le tre tappe del Tour du Pays de Montbéliard sono state impegnative, un bagaglio di esperienza di cui fare tesoro.
Sei di Roccasecca, nel Lazio, ma attualmente risiedi nella sede della squadra di Besançon».

Come ti trovi?

«Decisamente bene, è un’esperienza molto stimolante. La struttura in cui siamo è una sorta di piccola cittadella sportiva: c’è il magazzino con la zona dedicata ai meccanici, gli uffici dei dirigenti sportivi e degli allenatori, il centro performance, la sala per i massaggi, la palestra e infine, all’ultimo piano, gli appartamenti. Io condivido il mio con Alexandre Balmer».

Germani, ogni quanto torni a casa?

«Generalmente una volta al mese, al massimo ogni due. Chiaramente dipende dal calendario delle gare e dagli impegni della squadra. Ora sono di nuovo a Roccasecca, sono tornato lunedì e tornerò in Francia a metà settembre in vista delle gare di fine stagione».

Dove gareggerai?

«Farò il Tour de Bretagne dal 20 al 26 settembre e poi la Ronde l’Isard dal 29 settembre al 3 ottobre » .

Discreto spunto veloce, buona resistenza e bene a cronometro: che corridore ti definisci?

«Sono completo, ma per definirmi è troppo presto. Mi piacciono i percorsi selettivi e amo le salite, soprattutto quelle diciamo intorno ai quattro chilometri. Ciò che mi interessa è crescere con pazienza e umiltà, poi il resto verrà da sé».

La corsa dei sogni di Germani?

«Dirne una è veramente difficile. Sicuramente sogno di vincere una tappa in un grande giro, sarebbe una grandissima soddisfazione. Poi quello che di buono verrà sarà un’occasione per proiettarsi su scenari sempre più importanti».

Hai un corridore al quale ti ispiri?

«Nessuno in particolare. Personalmente li ammiro tutti, da chi pratica ciclismo in maniera professionistica all’amatore: ognuno per raggiungere il proprio obiettivo si impegna con il massimo scrupolo, senza farsi spaventare dalla grossa mole di fatica che questo comporta. Senza dubbio tra i miei preferiti c’è Fabian Cancellara e, in generale, gli attaccanti che sono pronti a far saltare il banco in ogni situazione, dimostrando che il ciclismo non è solo radioline ma anche estro e improvvisazione».