Germani, l’incidente e il futuro: «Momento fatto di alti e bassi. Felice per il passaggio tra i pro’, dispiaciuto per l’Avenir»

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Lorenzo Germani in una foto d'archivio al Giro Valle D'Aosta 2022
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Lorenzo Germani è un ragazzo che fermo non ci sa proprio stare. La vita da ciclista lo affascina: ama viaggiare, pedalare, fare dei sacrifici. Come se non bastasse però ha deciso anche di iscriversi all’università, facoltà di giurisprudenza. E già da questo possiamo capire quanto ambizioso e professionale è il campione italiano Under 23.

Purtroppo un incidente gli ha provocato una microfrattura alla rotola che lo terrà fuori dai giochi quanto meno fino a fine mese. Germani salterà il Tour de l’Avenir, cambiando i piani di Marino Amadori che puntava molto su di lui per la gara a tappe francese.

Germani, partiamo dall’incidente. Cos’è successo?

«Ci stavamo allenando ed eravamo con gli altri ragazzi in un tratto di leggera discesa. Le velocità erano piuttosto alte e a un certo punto ci siamo accorti che davanti a noi era piombata una macchina che non si era fermata allo stop. Abbiamo tirato i freni, ma fermarsi in meno di cinquanta metri era pressoché impossibile».

Poteva andare anche molto peggio…

«Decisamente. Nella sfortuna sono stato parecchio fortunato perché ho toccato la macchina solo lateralmente e non frontalmente. In quel caso le conseguenze sarebbero state molto peggiori».

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Lorenzo Germani al Giro della Valle d’Aosta

Che tempi ti hanno dato?

«Il dottore, nonostante si tratti di una microfrattura, mi ha proibito di correre per almeno altre due settimane. Ho provato perché sentivo di stare meglio, ma mi ha detto di non forzare. Non tanto per il dolore, ma per il rischio di ricaderci sopra o fare un movimento scorretto. In teoria a fine agosto mi ricomincerò ad allenare più seriamente e magari tornare a correre».

E moralmente come stai? Tenevi particolarmente all’Avenir…

«Alti e bassi. Da una parte sono dispiaciuto per non poter essere all’Avenir, corsa importante in cui avrei vestito la maglia della nazionale sopra quella tricolore. Dall’altra parte però so che sarebbe potuta finire peggio, con la stagione completamente compromessa».

E poi c’è stata anche la notizia del passaggio tra i pro’, come l’hai presa?

«In realtà già lo sapevo. La squadra già durante il Giro d’Italia mi aveva proposto il passaggio. Ecco cosa mi è piaciuto della squadra: mi hanno offerto il contratto prima ancora del campionato italiano. Da quel momento ho iniziato a correre più libero di testa, con meno stress e meno paure. E guarda caso sono arrivati i risultati importanti…»

Con quali ambizioni passi nella World Tour della Groupama?

«Prima di tutto penso a migliorarmi, abituarmi alla categoria e cercare il mio ruolo, quello in cui posso esprimermi al meglio. Sicuramente all’inizio correrò in supporto ai miei compagni, ma se ci dovesse essere la possibilità di mettermi in proprio allora mi farò trovare pronto».