La Vuelta da favola di Eiking, altro giorno in maglia rossa. C’è chi azzarda, ma lui si gode il momento

Eiking
Christian Odd Eiking in maglia rossa alla Vuelta di Spagna (foto: Cxcling Creative Agency)
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La tappa è stata dura, lo spettacolo non è mancato: l’undicesima frazione, con i suoi 133 km da Antequera a Valdepenas de Jaen, incorona Primoz Roglic vincitore con una rasoiata da numero uno che, però, non è il solo a sorridere. Il sornione norvegese Odd Christian Eiking conserva la maglia roja conquistata ieri, tenendo ancora a debita distanza Guillaume Martin e padron Primoz, difendendosi egregiamente in una giornata resa difficile dall’immancabile  caldo e dagli oltre 2500 metri di dislivello.

Un attacco da favola

Chioma castano chiara, occhi vispi e tenacia da vendere, accompagnata da un pizzico di fortuna che non guasta mai: il ventiseienne della Intermarché-Wanty-Gobert-Materiaux, difficilmente scorderà la decima fatica di questa Vuelta di Spagna con arrivo a Rincon de la Victoria: fuga cosiddetta bidone, fuga da lontano ma pur sempre fuga lieta per gli attaccanti. Il suo ritardo da Roglic era di 9 minuti, all’arrivo ne ha guadagnato ben 11’27’’: così il buon Odd, vincitore tra i professionisti di una corsa nel 2017 ovvero la Boucles de L’Auine, si è ritrovato leader inaspettato e felice come non mai.

Qui e ora

Tra i tifosi c’è curiosità, tutti si domandano: cosa potrà fare Eiking. Riuscirà a conservare la maglia da leader ancora per qualche giorno? Crollerà prima del previsto? Addirittura c’è chi azzarda: potrebbe essere lui la possibile sorpresa? Per quanto nulla si possa dare per scontato nel ciclismo, questa opzione appare la più remota ma l’attuale leader della classifica generale si gode questo momento, rendendosi autore oggi di un’ottima prova conclusa al decimo posto, una posizione dietro Egan Bernal, a undici secondi da Roglic. Insomma, se come diceva il poeta latino Orazio ciò che conta è il qui ed ora, la situazione non è niente male per un corridore che non aveva certo velleità a Burgos di stare con i big delle grandi corse a tappe.

Domani lo attende la Jaen-Cordoba, dodicesima tappa, e da scalare ci sarà l’Alto de San Jeronimo con i suoi 13 km al 3,4% e l’Alto del Catorce por Ciento con altri 7,2 km al 5,6% di pendenza media. Riuscirà a respingere gli attacchi di un Roglic intenzionato a vestirsi alla svelta nuovamente di rosso? La strada risponderà a tale quesito come di consuetudine, nel mentre prosegue il sogno di un giovane corridore attualmente davanti all’elite del ciclismo mondiale dei grandi giri, per nulla intenzionato a gettare la spugna, come si confà a chi sa che sognare ad occhi aperti, talvolta, è concesso e non ha la minima intenzione di smettere così presto.