Vuelta di Spagna, è tornata la Movistar! Con Lopez e Mas si può andare all’attacco di Roglic

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Enric Mas all'arrivo della nona tappa della Vuelta di Spagna 2021 (foto: PhotogomezSport2021)
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Sono due, giovani e determinati. Pronti a giocarsi le loro carte in una Vuelta di Spagna che sta dimostrando loro di poter essere dei numeri uno nei grandi giri. Il pimpante duo della Movistar costituito da Enric Mas e Miguel Angel Lopez è l’unico, sino ad ora, ad avere impensierito un apparentemente titanico Primoz Roglic.

Mas e Lopez, una coppia d’attacco

Attualmente i due, dopo una prima settimana di corsa che li ha visti sempre davanti e protagonisti, occupano la seconda e la terza piazza della generale. Enric Mas è secondo ad appena 28 secondi da Roglic, mentre Lopez occupa il gradino più basso del podio a 1’21’’. Certo, sono orfani di una guida importante come Alejandro Valverde che poteva essere per loro un punto di riferimento fondamentale per fare esplodere la corsa ma i due baldi giovani capitani della Movistar conoscono il fatto loro e sanno come movimentare le acque.

Nella nona tappa di ieri, sull’Alto de Velefique il primo ad infiammare gli animi è stato un brillante Adam Yates a 5 km dal traguardo con uno scatto deciso a cui ha risposto prontamente Miguel Angel Lopez, seguito poi da Roglic e da Mas. I big si studiano per qualche istante e poi,a 3,9 km dalla fine, Mas e Roglic attaccano insieme, forzando il ritmo per vedere la reazione di ‘’padron’’ Primoz. I 4600 metri di dislivello si fanno sentire, i due Movistar fanno la differenza, rimangono in tre e successivamente in due perché Lopez accusa un leggero ritardo. Nel mentre procedono uno dietro l’altro Mas e Roglic apparso in perfetto controllo e giunto secondo dietro il nostro Damiano Caruso vincitore di una frazione complessa e leita per l’Ital bici.

In salita Mas e Roglic, insieme a Yates e Roglic, sono apparsi i più brillanti, gli unici capaci di poter impensierire – sino a questo momento – la maglia roja di un Primoz Roglic che sembra avere ben pochi punti deboli. Dalla loro hanno la caparbietà, oltre a tante frazioni di montagna in cui poter far saltare il banco: sono in due e questo, seppur talvolta nel ciclismo si è rivelato elemento di discordia, può portarli a correre l’uno in supporto dell’altro in quei momenti decisivi in cui ci si gioca un risultato importante in una grande corsa a tappe dove nulla può essere dato per scontato.